Pd, nascita, vita e declino: Elly Schlein si fa umiliare da Conte e rischia di seppellire il partito

di Giorgio Oldoini
Pubblicato il 21 Aprile 2024 - 10:02
Pd, nascita, vita e declino: Elly Schlein si fa umiliare da Conte e rischia di seppellire il partito

Pd, nascita, vita e declino: Palmiro Togliatti

Pd, nascita, vita e declino: Elly Schlein si fa umiliare da Conte, che proprio non ha titolo e così rischia di seppellire il partito.

  • La segretaria del PD Elly Schlein, ha dichiarato di voler espellere cacicchi e capi bastone.
  • Il segretario dei 5 Stelle Giuseppe Conte l’ha invitata a farlo, come condizione pregiudiziale alla nascita del “campo largo”.
  • La partita sulla questione morale, non richiama più spettatori. Giuseppe Conte, che ha concepito i più costosi voti di scambio a spese dello Stato, certamente dovrebbe essere escluso dalla squadra degli “onesti”.

Dinnanzi al rischio di una deriva qualunquista, occorre aiutare il soldato Elly a salvare il partito dallo sfascio, un partito di cui essa ignora la storia, essendo stata “ripescata” grazie alle “primarie”, alle quali può partecipare chiunque. L’esodo di cacicchi che perdono il potere costituisce una costante: vedere, fra i numerosi altri, i “politici” Renzi o Bersani e il “tecnico” Calenda. Non bisogna mai credere a scelte “ideali”, i cacicchi in uscita vanno alla ricerca di finanziamenti per la propria corrente. In ogni caso, utilizzare i fondi per comprare un voto a 50 euro è roba da miserabili e da principianti: distruggi la dignità di una persona, che non potrai mai sapere se ti voterà effettivamente.

Qualcuno dovrebbe ricordare alla Schlein che il PD nasce dalle ceneri di due partiti, guidati da cacicchi che hanno raccolto fondi attraverso voti di scambio. I leader di corrente non restano in un partito senza potere di governo; la Schlein non può permettersi di stare troppo tempo all’opposizione come aveva fatto la Meloni. 

Il PD ha perso l’antica rendita ideologica. Si trattava di un fattore politico serio e concreto che consentiva di realizzare programmi a favore della classe operaia grazie all’industria statale, alla moltiplicazione delle funzioni pubbliche e delle cattedre universitarie. Il legame tra partito e sindacato, era indissolubile come avveniva in Inghilterra per i laburisti. Il lavoratore si sentiva protetto grazie ad una legislazione e a una giurisprudenza di favore. Nessuno poteva licenziare con o senza giusta causa. La tutela delle masse operaie era garantita al di là delle leggi economiche e il debito pubblico che ne era derivato si sarebbe trascinato fino ai nostri giorni.

Il PD non rappresenta ormai più il mondo del lavoro. Con l’avvento del libero mercato europeo e del globalismo economico, le imprese pubbliche sono state demonizzate, sotto la falsa promessa che il modello liberista avrebbe garantito ancor più occupazione e stabilità. I gruppi politici che avevano gestito questa transizione erano stati proprio i “democratici” mimetizzati sotto nuove sigle, necessarie per nascondere i delitti del comunismo. Si è trattato del tradimento dei valori per cui avevano combattuto intere generazioni.

In materia economica, non c’era più differenza tra destra e sinistra perché tutti i partiti dovevano accettare i principi liberisti europei. Non hanno mai dato prova di pragmatismo ed efficacia i vari tecnici della sinistra che hanno tentato di evitare i trasferimenti all’estero delle nostre imprese o di impedire ai gruppi esteri di impossessarsi di aziende italiane per poi chiuderle.

A questo punto, essendo caduto il richiamo ideologico, salvo zoccoli duri sempre più in via di estinzione, gli elettori hanno cominciato a votare per questioni concrete. Vincono i partiti che sono vicini ai problemi della gente.

Bisogna ora rimarcare che, pur avendo il diritto di combattere il governo, l’opposizione non può contestare i provvedimenti che essa stessa aveva approvato quando era al potere.

Il Pd e lo spoil system in Rai

Ad esempio, come può la Schlein opporsi allo spoil system in atto nella Rai, nella cultura e in ogni altro settore pubblico, quando la lottizzazione della sinistra è durata per decenni, senza un minimo di decenza?

Migliorare la sanità dovrebbe essere un obiettivo comune dei partiti, ma non esistono precedenti che ci inducano a ritenere che il PD farebbe meglio del “centro-destra”. Anzi, la chiusura di tanti ospedali e i ridimensionamenti del comparto per problemi di bilancio, si devono in gran parte ai “democratici”.

In materia fiscale il PD è rimasto all’ottocento, quando la rendita dei ricchi era quella fondiaria, e cerca ancora risorse attraverso la tassazione della casa. Lo sapete che esiste in Italia un balzello occulto con cui si perseguitano i proprietari di abitazioni, che non ha uguali nel mondo?

Se vuoi vendere il bilocale che hai ereditato dalla nonna, dove esiste una finestrella sul cavedio di dimensione superiore a qualche centimetro rispetto a quella denunciata al catasto settanta anni fai, non puoi farlo se non sborsi qualche migliaia di euro. Tu non hai commesso alcun abuso ma devi pagare per una irregolarità del passato, magari dovuta a disattenzione di tipo burocratico.

Lo sapete che esisteva già una legge del 2020 (governo Conte II) che affrontava questi problemi e che non è mai stata applicata per ostracismo dei funzionari pubblici? Perché il PD liquida la questione affermando che si sta concedendo il solito condono, diseducativo e socialmente dannoso, senza comprendere la differenza tra sanatoria di abuso edilizio e di abuso della pubblica amministrazione? 

Poiché il target del PD è quello di recuperare almeno dieci punti, non sembra opportuno dedicare così tante energie per la contestata legge Zan, che può portare uno zero virgola e fa perdere cinque punti.

Dichiararsi contro la guerra ai sensi dell’art. 11 della Costituzione, è certamente nobile e quanto mai attuale. Bisogna però ricordare che il governo D’Alema, il 24 marzo 1999, decise di partecipare alla guerra in Jugoslavia, definita “intervento umanitario”, che in realtà violava ogni legalità internazionale e ogni diritto umano, 

Sulla questione “emigrazione”, la Schlein deve decidere se rinnegare o meno il Decreto Minniti, il cui contenuto è stato in gran parte ripreso dal centro-destra. 

Il PD e i movimenti studenteschi

Dai tempi delle università medievali, gli studenti hanno manifestato contro il potere e l’ingiustizia. Tuttavia, c’è sempre stata un’infiltrazione di tipo politico. Per esempio, durante l’invasione dell’Armata rossa, i cortei erano affollati ma non ci trovavi neppure uno studente dell’UGI (vicino al PCI). Erano pochi gli studenti del FUAN (in mano alla destra) a partecipare ai cortei contro la guerra in Vietnam. Mi pare che le attuali manifestazioni pro Palestina abbiano una indubbia valenza universale aggregante. Trovo peraltro che gli studenti fuori corso di oggi abbiano perso grinta e determinazione, si siano “imborghesiti” e appiattiti.

Per cercare un minimo di originalità, i giovani universitari vicini al PD dovrebbero chiedere agli atenei di Pisa, di Torino ed altri, di impedire gemellaggi scientifici con l’attuale regime iraniano. Ricordando che la “polizia morale” perseguita e mette a morte le giovani studentesse che non portano il velo. Nel periodo in cui facevo politica universitaria, tutti i consolati iraniani in Europa, sarebbero stati sottoposti a bivacco permanente dagli studenti. Se oggi ciò non avviene, è segno certo che i movimenti studenteschi stanno subendo occupazioni ideologiche improprie.

Le democrazie occidentali si basano sui partiti

Coloro che attaccano i partiti o non capiscono i principi del sistema parlamentare oppure vogliono attentare al regime democratico. Ogni qualvolta la reazione cerca di abbattere la democrazia, essa denuncia i partiti, come avevano fatto nazisti e fascisti nel secolo scorso e fanno ora i grillini. In tutti i paesi dell’emisfero occidentale, la maggioranza esce dal confronto tra partiti. Le costituzioni di questi stessi paesi si basano sul principio (che discende dalla rivoluzione francese) secondo cui i giudici non possono controllare il legislatore. Le designazioni delle Corti costituzionali o dei gradi superiori dell’Autorità giudiziaria, sono di natura politica. E’ evidente che in Italia, questo principio si è totalmente capovolto. Farò un esempio in materia di finanziamento dei partiti, su cui la Schlein dovrebbe meditare. 

L’attuale ministro dell’industria, avrebbe richiesto nominativi di professionisti “indipendenti” cui affidare incarichi. Sembra infatti che in quel dicastero le consulenze assegnate negli ultimi venti anni, siano state “riservate” a professionisti d’area. Come è stato possibile capire tale circostanza? Semplicemente verificando che tali professionisti hanno sempre elargito “contribuzioni” annuali a favore del PD.

Se così fosse, qualche Pm potrebbe domandarsi se situazioni del genere diano luogo a qualche forma di “scambio”, oppure se debbano essere interessati i Consigli di disciplina degli Ordini. Non ho accennato a questa circostanza per attivare qualche “dossieraggio”, una pratica che reputo spregevole, ma per la ragione opposta. Poiché non ambisco al consenso mediatico, propongo che anche in Italia si introduca una seria legge sul finanziamento ai partiti e sulle lobby, copiando i testi di paesi come la Germania, gli Usa, il Canada o l’Australia. Credo che la Schlein e la Meloni dovrebbero trovarsi d’accordo: da ciò dipende il destino della nostra democrazia.