MILANO – Non c’è male minore. Non c’è, come diceva anni fa Beppe Grillo, il “leggerissimamente meno peggio”. Almeno secondo Silvio Berlusconi che, in caso di ballottaggio tra i suoi due avversari, il Pd e il Movimento 5 Stelle, non saprebbe chi scegliere e voterebbe senza dubbio scheda bianca. A dirlo è lo stesso leader di Forza Italia in una lunga intervista concessa a Francesco Verderami per il Corriere della Sera.
Nè Matteo Renzi né Beppe Grillo, secondo Berlusconi, hanno la consapevolezza della gravità della situazione attuale, con l’allerta terrorismo. Lui, invece, si racconta come uno con le idee chiare. Per affrontare l’emergenza terrorismo serve la sua linea di politica estera, “quella collaborazione» tra l’Europa, Washington e Mosca, «a partire dall’intesa di Pratica di Mare, con cui si era messa fine alla guerra fredda»”. Che anche Renzi abbia nei giorni scorsi anche lui sottolineato la centralità del ruolo di Putin è qualcosa di cui invece Berlusconi non parla.
A domanda diretta sul coinvolgimento italiano nelle operazioni militari in Siria Berlusconi risponde così:
«Non possiamo illuderci che altri facciano le guerre per noi, e aspettare di lucrarne i benefici. Poi le forme di coinvolgimento di ciascun Paese saranno da valutare secondo i mezzi e le possibilità di ciascuno. Ma qualcosa dovremo fare certamente. Io credo che primo compito di un presidente del Consiglio italiano sia di obbedire all’identità e alla storia del nostro Paese, secondo l’insegnamento che da De Gasperi in poi ci ha consentito di svolgere un ruolo inclusivo sul piano delle alleanze. Mi sono già impegnato e mi sto impegnando per favorire la comprensione tra Russia e Occidente. E sono, in questo momento drammatico, a piena disposizione del mio Paese per sostenere il costituirsi di una coalizione sotto l’egida dell’Onu. Un incontro in Italia dei leader più importanti del fronte contro lo Stato Islamico avrebbe una valenza organizzativa e simbolica importantissima».