Una famiglia ucraina giorni fa raccontava, sono entrati dentro casa, hanno preso il telefono e chiamato a casa loro in Russia chiedendo alle mogli: “Cosa vuoi che ti prendo?”. E’ la scena di un saccheggio dei militari russi nelle case dei civili in Ucraina. A provarlo ci sono numerose intercettazioni di quelle telefonate fatte a casa, poiché in tempo di guerra molte comunicazioni sono ascoltate per ragioni militari.
Ma ora ci sono anche prove video: le registrazioni delle telecamere di un ufficio di spedizioni in Bielorussia che hanno ripreso i militari russi mentre si preparavano a inviare il bottino dei loro saccheggi: televisioni, vestiti, casse audio e tavoli. Ne parla Daniele Raineri sul quotidiano la Repubblica.
Sono gli stessi reparti russi che una settimana fa hanno lasciato in ritirata le posizioni di Bucha e Hostomel, teatro delle atroci immagini che hanno fatto inorridire il mondo, in direzione di Mazyr, in Bielorussia. Da qui i soldati hanno spedito i loro bottini in patria: hanno fornito nome, cognome, indirizzo e una sommaria descrizione di tutto quello che hanno rubato.
Militari di Bucha all’ufficio spedizioni in Bielorussia
Le immagini delle telecamere di cui parla Repubblica sono quelle registrate sabato 2 aprile, per oltre tre ore, in un ufficio spedizioni della Cdek, un corriere russo. Quelle registrazioni sono poi finite in mano al Progetto Hajun, costituito da un gruppo di volontari bielorussi clandestini che si oppongono all’invasione russa dell’Ucraina.
In quel video c’è la prova plastica dei saccheggiatori russi che compilano la lista dei loro furti in Ucraina, come se fosse ordinaria amministrazione. Spediscono colli pesanti, fra i 50 e i 450 kg, per un totale di due tonnellate. Ma è presumibile che altre spedizioni siano avvenute, con altri corrieri.
Il vice primo ministro dell’Ucraina, Mykhailo Fedorov, ha pubblicato la foto di uno degli ufficiali che si vedono nel video delle spedizioni: è delle forze speciali, dice, ha saccheggiato e ha anche commesso crimini di guerra a Bucha. Sedici i soldati russi
Secondo l’intelligence militare ucraina la 64esima brigata di fanteria motorizzata è arrivata nei giorni scorsi proprio a Mazyr (Bielorussia) e uno degli ufficiali sospettati di essere coinvolto nel massacro di Bucha, il tenente colonnello Omurbekov Azatbek Asanbekovich, appartiene a quella brigata.