Nigeria: Jonathan presidente, scontri e morti nel nord

AFPREUTERS) ABUJA 18 -AFP-REUTERS) – ABUJA, 18 APR – Goodluck Jonathan, capo di stato uscente, 53 anni e cristiano originario del Delta del Niger (sud), ha vinto le elezioni presidenziali che sabato, in Nigeria, avevano chiamato al voto 73 milioni di persone. Ma il successo sul rivale Muhammadu Buhari, 69 anni, generale musulmano del Nord che era stato al potere a capo di una giunta militare nel 1984-'85, ha immediatamente scatenato disordini e violenze in numerose citta' della Nigeria settentrionale. La Croce Rossa locale ha riferito che edifici, chiese e moschee sono stati dati alle fiamme e che ''molte persone sono state uccise'', senza pero' essere in grado di fornire cifre. Anche il vescovo di Kano, monsignor John Niyiring, ha confermato che ''c'e' una chiesa cattolica, quella della Santa Croce, tra gli edifici e i luoghi di culto incendiati nella citta', roccaforte'' del candidato musulmano sconfitto. Fin dal primo pomeriggio le autorita' dello stato di Kaduna, sempre nel Nord del Paese gigante petrolifero dell'Africa, hanno imposto il coprifuoco per 24 ore. Qui gruppi di giovani inferociti si erano scatenati appena si erano diffusi i primi dati ufficiali che rendevano praticamente certa la vittoria di Jonathan: in testa in 22 dei 36 Stati della Federazione, con piu' di 21 milioni di voti rispetto ai 9 milioni del rivale Buhari. Un divario incolmabile. Cosi' in varie localita' di Kaduna, la protesta aveva preso di mira la residenza del vicepresidente, il palazzo di un emiro, abitazioni e negozi privati, comuni cittadini che camminavano o transitavano in auto. Giovani armati di bastoni e coltelli avevano attaccato un drappello di soldati, anche un centro commerciale era stato incendiato. Dopo il coprifuoco, la situazione nel corso delle ore e' diventata piu' calma, ma la tensione non si e' dissipata. Anche perche' lo sconfitto Buhari, candidato del principale partito d'opposizione, il Congresso per il cambiamento democratico, ha fatto sapere di non riconoscere la vittoria dell'avversario e di pretendere verifiche da parte della Commissione elettorale. ''Ci hanno sottratto voti'', ha dichiarato il suo portavoce. Poi notizie di disordini hanno cominciato ad arrivare anche da Jos, tormentata regione della Nigeria centrale, spartiacque tra il Nord musulmano e il Sud cristiano, teatro negli ultimi anni di massacri interetnici che hanno assunto anche connotazioni religiose. In serata, quando ormai lo spoglio delle schede era agli sgoccioli, Jonathan ha rivolto un appello ''ai leader politici, e in particolare a chi contesta i risultati'' perche' chiedano ai propri sostenitori di porre fine alle violenze ''nell'interesse della stabilita', della pace e di un futuro positivo per il Paese … Nessuna ambizione politica giustifica il sangue anche di un solo nigeriano''. A fine giornata la Commissione elettorale ha pubblicato i risultati definitivi assegnando una vittoria piu' che netta al capo di stato uscente (del Partito democratico del Popolo) e cancellando ogni residua ipotesi di ballottaggio: lo scrutinio delle schede nei 36 Stati della Federazione nigeriana e nella capitale amministrativa Abuja ha dato 22 milioni di voti a Jonathan e 12 milioni di suffragi a Buhari. (ANSA-AFP-REUTERS).

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