BOLZANO – Se in tutto il resto d’Italia si fatica a raggiungere l’agognata soglia del 20% per la riduzione di emissioni entro il 2012 prevista dal protocollo di Kyoto, a Bolzano si pensa ancora più in grande, puntando a diventare entro il 2030 una città Carbon neutral, cioè priva di emissioni di anidride carbonica. A promuovere questo rivoluzionario piano è stato il fresco di nomina city manager Helmuth Moroder; un progetto che ha ottenuto l’unanimità dei voti in consiglio comunale a marzo 2010, e che ha subito suscitato ammirazione e anche un po’ di stupore per le ambizioni green dell’amministrazione bolzanina.
Il presupposto da cui parte è molto semplice: a Bolzano ogni cittadino produce 10 tonnellate all’anno di anidride carbonica, emissioni che costano 160 milioni di euro, spesi per pagare l’energia. Soldi investiti oggi per pagare i rifornimenti, ma che secondo Moroder potrebbero essere impiegati in maniera differente, per “trasformare” la città in un luogo ad emissioni zero, in modo che tra 20 anni non ci sarà solo una sensibile diminuzione dei consumi e quindi delle emissioni, ma anche un risparmio in bolletta.
Il punto di vista non è più solo quello del singolo, dunque, ma della collettività intera, che si deve muovere come un unico soggetto per sfruttare al meglio le fonti di energia disponibili e il potenziale enorme di risparmio energetico. Le direttive su cui l’amministrazione si muoverà sono tre: il risanamento degli edifici esistenti, la mobilità e le energie rinnovabili.
Il primo punto vedrà coinvolti i privati in prima linea: saranno loro infatti a dover convertire gli immobili esistenti in ambienti ecologici (bisogna arrivare ad almeno una certificazione energetica Casa Clima della tipologia B), per ridurre di circa due terzi i consumi su tutto il parco edilizio della città, con un conseguente risparmio monetario di 42 milioni di euro all’anno.
Azioni che avranno una ricaduta importante anche sull’occupazione, basti pensare a tutte le persone, operai o artigiani, che da qui al 2030 troveranno lavoro per mettere a norma le abitazioni. Per convincere i condomini e i proprietari degli immobili verranno messi a disposizione (molto probabilmente a fine estate) dei modelli e dei progetti per le singole tipologie, per mostrare i risultati positivi di questi interventi.
Per quanto riguarda la mobilità, Bolzano può già vantare dei risultati invidiabili, ma l’obiettivo è di diventare una realtà ancora più sostenibile. Oggi un terzo della popolazione si muove a piedi o in bici, un terzo con i mezzi pubblici e solo un terzo usa l’auto per gli spostamenti: nel futuro, grazie al potenziamento del trasporto pubblico con la possibile costruzione di una tramvia e delle piste ciclabili, dagli attuali 40 chilometri ai 55 del domani, si punta alla quasi scomparsa delle macchine in circolazione. Certo, da un punto di vista ambientale, giocherà un ruolo fondamentale anche la tecnologia: i continui progressi ed evoluzioni delle green car porteranno ad un 2030 in cui le auto elettriche ed ibride saranno leader, con una contestuale diminuzione delle emissioni di Co2.
L’ultimo punto coinvolge le energie rinnovabili: fotovoltaico, termico solare, sfruttamento dei corsi d’acqua che attraversano la città nel loro flusso naturale, e forse la geotermia, settore in cui sono allo studio alcune soluzione per sfruttare questa fonte in maniera completamente sicura per le falde acquifere della zona. Insomma, un piano d’attacco a 360°, che però è facile da imitare anche al di fuori di quest’oasi verde: «Può essere fatto in qualsiasi città, i soldi ci sono ma vengono spesi per il mero acquisto di energia invece di essere investiti in una maniera più intelligente» commenta Moroder.