Caldo africano, l’Italia annaspa tra black out e malori

Caldo, troppo caldo in tutta Italia, tutti attaccati ai condizionatori e gli effetti si vedono: black out e malori, svenimenti, persino morti. Da Milano a Roma, da Trieste a Sassari.

A Milano l’uso di massa dei condizionatori ha portato a vari black out di energia, lasciando al buio circa 5mila utenze. Il primo si è verificato intorno alle 14 e si è risolto completamente nel giro di un’ora e ha toccato l’area Bramante, Paolo Sarpi, con circa 2 mila utenti rimasti senza luce. Gli altri due invece sono avvenuti intorno alle 14:40, punta di maggior caldo della giornata, e si sono risolti rispettivamente tra le 16 e le 16:30. Uno riguarda mille utenze nelle zone Papiniano, Magenta e San Vittore e l’altro, il più grande, circa 3 mila utenze nell’area Macchi e Maciachini.

Nessun rischio di black out sulla metro B di Roma, invece, ma decine di malori: su questa linea infatti i condizionatori sono un miraggio e la temperatura nei vagoni oggi ha sfiorato i 50 gradi. Nella capitale oggi la temperatura nelle ore più calde è arrivata a 38 gradi, ma con l’umidità se ne percepivano 43.

Troppo caldo anche a Trieste, e il black out colpisce la sede del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia. Alcuni consiglieri regionali che sono rimasti chiusi negli ascensori, bloccati a causa della mancanza di energia e – da quanto si è saputo – sono stati ‘liberati’ nel giro di qualche minuto.

A Sassari metà delle sale operatorie dell’ospedale èstata chiusa. Non si opera più. I condizionatori sono rotti e la temperatura rende impossibile il lavoro dei medici, con buona pace dei pazienti. Garantiti solo gli interventi d’urgenza.

Il caldo può anche uccidere, come succede in provincia di Verona. L’elevata temperatura, associata ad alti tassi di umidità relativa, sono stati letali ad un romeno di 37 anni che ieri è morto all’ospedale in seguito a un colpo di calore mentre lavorava in un terreno agricolo in campo aperto, nel comune di San Martino Buon Albergo.

E oggi sono state oltre 3.000 le telefonate giunte nelle prime otto ore di attivazione (dalle 8 alle 16) al numero verde ‘1500’ istituito dal Ministero della Salute per far fronte all’emergenza caldo. Gli esperti danno consigli e informazioni ai cittadini sui comportamenti da adottare per evitare rischi per la salute dovuti alle alte temperature registrate in questi giorni. A chiamare, secondo i primi dati, soprattutto anziani, genitori di bambini piccoli, e malati cronici.

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