TOKYO – Il Giappone diminuirà la sua dipendenza dall’energia nucleare e punterà sulle rinnovabili: questo è stato l’annuncio del nuovo primo ministro Yoshihiko Noda a sei mesi dal disastro di Fukushima. Una nuova politica energetica a lungo termine che ha come obiettivo di “ridurre il più possibile la parte di elettricità d’origine atomica” per favorire lo sviluppo delle rinnovabili e divenir un modello mondiale per il settore.
Noda ha dichiarato che “ripartiremo con una pagina bianca e presenteremo entro l’estate prossima un nuovo piano energetico che arriva fino al 2030”, perché “dobbiamo creare una società basata su nuove energie. Grazie alle nostre capacità tecniche, insieme a una riforma delle leggi e a una politica di sostegno per l’adozione delle nuove energie, noi dobbiamo fare del Giappone un modello su scala globale”. Cambio di rotta dopo il disastro nucleare di Fukushima, con i piani energetici del Sol Levante che prevedevano un incremento del 50 per cento della produzione di energia elettrica attraverso il nucleare per diminuire l’emissione di gas serra e consolidare la propria indipendenza energetica.
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