ROMA – L’Italia è divisa in due: al centro e al sud continuano gli effetti dell’anticiclone africano Minosse con temperature bollenti superiori di 3/4 gradi alla media, al nord si cominciano a sentire gli effetti di una vasta depressione atlantica che a partire dall’arco alpino porta pioggia e temporali fino alla pianura padana e al Triveneto. Il picco di afa al sud si raggiungerà giovedì ma già dal week end l’aria rinfrescherà per tornare nella media. Mentre da lunedì, la definiva scomparsa dell’anticiclone procurerà un clima più mite, nel senso di meno torrido, con temperature in calo anche di 10 gradi entro la settimana prossima.
Affannarsi a parlare di record, come puntualmente avviene di fronte a simili vampate di calore, non serve. Il record del 2003 non verrà superato, ma va considerato che stiamo solo a metà estate. Quello fu il giugno più caldo dal 1800, quello del 2012 rimane staccato ancora di un paio di gradi. Tuttavia, se vogliamo discettare di primati, spiccano i 44,7 gradi del 30 giugno e i 44,3 dell’8 luglio scorsi raggiunti ad Ottana, provincia di Nuoro. Comunque, anche domani l’allarme afa raggiungerà il culmine, specie negli entroterra di Sicilia, Calabria, Puglia, con punte di 42 gradi all’ombra. Anche Roma non scherza e infatti è già scattato il Piano Caldo 2012 ma le massime fanno scattare solo il livello 2,- quando il caldo cioè può rappresentare un rischio per la salute per la popolazione più suscettibile. In cui sono compresi anziani, bambini, persone con patologie delicate e anche i vigili urbani, sottoposti a gravosi turni esposti al sole.
Il livello più alto di allerta, l’allarme rosso segnalato dal livello 3 è scattato per questi due giorni solo per sette città: Campobasso, Perugia, Pescara, Palermo, Reggio Calabria, Rieti e Civitavecchia. A Milano, almeno fino a giovedì, il livello è zero. I consigli per non soccombere al gran caldo sono i soliti ma è giusto ribadirli: evitare l’esposizione al sole diretta tra le 11 e le 18, evitare le zone particolarmente trafficate, ma anche i parchi e le aree verdi, dove si registrano alti valori di ozono, in particolare per bambini molti piccoli, gli anziani, le persone con asma e altre malattie respiratorie, le persone non autosufficienti o convalescenti; evitare l’attivitá fisica intensa all’aria aperta durante gli orari più caldi della giornata; trascorrere le ore più calde della giornata nella stanza più fresca della casa, bagnarsi spesso; utilizzare correttamente il condizionatore.
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