SYDNEY – Sono morte tutte e 65 le ‘balene pilota’, o globicefale, che si erano arenate davanti a una remota spiaggia della Nuova Zelanda, ad appena due giorni da un simile incidente presso l’isola australiana di Tasmania, in cui sono morti 23 capodogli e due balenottere dal rostro.
Dei turisti avevano scoperto lunedi’ sera il branco di balene, lunghe fino a 5 metri, arenate in una piana di marea davanti alla penisola detta Farewell Spit, nell’isola del sud del Paese.
Il direttore regionale del Dipartimento della Conservazione, John Mason, ha detto che un gran numero dei cetacei erano gia’ morti mentre le speranze che i sopravvissuti potessero tornare a galleggiare con l’alta marea e riprendere il largo si sono infrante quando hanno nuotato nuovamente verso la riva. Diciotto balene erano ancora vive stamattina, e i ranger hanno deciso ricorrere all’eutanasia per non prolungarne la sofferenza.
”E’ il risultato peggiore ed e’ il lavoro che al nostro personale piace di meno fare”, ha detto Mason. Le globicefale sono della specie di balene piu’ comune nelle acque neozelandesi e gli spiaggiamenti di massa si verificano circa due o tre volte l’anno. Gli scienziati non sono certi delle cause, ma le ipotesi piu’ accreditate sono che il loro sistema di navigazione con sonar si confonde in acque basse, oppure che un animale si senta male e si diriga verso la riva, e il resto del branco per istinto lo segua.
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