FIRENZE – Ponte Vecchio chiuso a turisti e fiorentini causa “festa privata”. Succede a Firenze, con tanto di firma del Comune, e succede un putiferio con cittadini e addetti ai lavori divisi tra chi sostiene che i beni culturali non si possono affittare e chi invece guarda all’aspetto pragmatico, a quello che si potrà fare con i 100mila euro intascati per poche ore di affitto.
Sabato pomeriggio a Firenze. Ponte Vecchio chiude improvvisamente al pubblico. Arriva la polizia municipale e transenna la zona. Si passi altrove. Perché? Perché la Ferrari ha affittato la zona per una festa privata, tra gli invitati anche Luca Cordero di Montezemolo. Costo dell’operazione: 100mila euro. Ponte Vecchio resta off limits per tutti dalle 17 alle 23. Ma la faccenda ha strascichi anche il giorno dopo.
Scrive Repubblica:
Il giorno dopo però la polemica si ingigantisce. Due storici dell’arte come l’ex ministro Antonio Paolucci e Tommaso Montanari, docente alla Federico II di Napoli, bocciano l’idea di bloccare una via di passaggio. Montanari ci vagiù duro: «I beni culturali sono l’unica cosa che in questo mondo si possa ancora sottrarre alle leggi del mercato. Una piazza o un ponte non sono merce da vendere». Il consigliere regionale toscano di Sel Mauro Romanelli s’infuria «al solo pensiero di dare Ponte Vecchio ai super ricchi chiudendolo a giovani e semplici cittadini». Persino il capogruppo del Pdl in Comune Marco Stella, che pure si dice d’accordo con la concessione ai privati, parla di metodo sbagliato: «Non hanno avvertito nessuno », fa notare. E non è l’unico. Mentre il filosofo Sergio Givone, assessore alla Cultura di Palazzo Vecchio, sposa la linea del sindaco: «Ce ne fossero di Ferrari», dice. «Anche se servirebbe un regolamentoad hoc». «Centomila euro è una bella cifra, del resto queste sono le tariffe. Ma in ogni caso non è solo questione di soldi», si replica dal Comune.
La linea del Comune di Matteo Renzi è chiara: quei soldi sono preziosi perché quei soldi vengono restituiti alla città attraverso restauri. Come nel caso del matrimonio di Aloke Lohia, magnate indiano- thailandese dell’acqua minerale. La città ha sopportato disagi ma ha incassato 8 milioni utilizzati per il restauro di due fontane del ‘600.
La questione, insomma, resta aperta. Su Repubblica Antonio Paolucci, direttore dei Musei Vaticani, è contrario: “Come si fa a bloccare Ponte Vecchio? È una via di passaggio, non si può impedire alla gente di attraversarla. Francamente sono un po’ sorpreso”.
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