Quel sorriso deve essere svelato. Chi è la Monna Lisa? Secondo le tesi più accreditate, si tratterebbe della madre del pittore. Secondo altri il volto sarebbe quello di Lisa Gherardini, moglie di Francesco Bartolomeo del Giocondo. Nell’ultimo periodo, però, ha preso sempre più piede la teoria proposta da Lillian Schwartz: il viso più studiato di sempre sarebbe in realtà quello di Leonardo.
La Gioconda, uno dei quadri più ammirati in tutto il mondo, esposta al museo del Luovre, è da sempre oggetto di numerosi studi e ricerche. Ma dalla sua creazione, datata tra il 1503 e il 1506, ad oggi il mistero della sua vera identità non fa che infittirsi. Cercare la “prova regina” che dia un nome a quel sorriso è diventato ormai un diktat tanto da richiedere la riesumazione del corpo di Leonardo Da Vinci.
E’ stato proprio lo studio della Schwartz, grazie a particolari test, che hanno messo in evidenza la somiglianza nei lineamenti tra la Gioconda e l’artista, a scatenare le polemiche e la diatriba tra studiosi. Ecco allora la richiesta di un team di studiosi italiani: «Recuperando lo scheletro di Leonardo, potremo ricostruire il suo viso e confrontarlo con quello della Monna Lisa», ha detto l’antropologo Giorgio Gruppioni al Times.
Il corpo si troverebbe nel castello di Amboise, in Francia, dove Leonardo morì all’età di 67 anni. Il gruppo diretto da Silvano Vincenti ha contattato le autorità locali e i proprietari dell’antica dimora per ottenere tutti i permessi necessari. Ora non resta che aspettare l’autorizzazione che, stando a quanto riporta il quotidiano inglese, dovrebbe arrivare entro la prossima estate.
Una volta ottenuto l’ok, Vincenti e la sua équipe dovranno, come prima cosa, verificare che i resti recuperati appartengono proprio a Leonardo: «Potremo scoprire dettagli che non sono presenti nei libri di storia. Dall’analisi delle ossa saremo in grado di capire se a causare la morte del pittore sia stata la sifilide, la tubercolosi o qualche altra malattia. D’altronde la sifilide fece numerose vittime nel primo trimestre del 1500».
L’inconsueto progetto, però, ha immediatamente diviso il mondo scientifico. Primi a protestare gli studiosi che hanno sempre visto la tesi dell’autoritratto solo come un mito, una leggenda da raccontare ai turisti.
I commenti sono chiusi.