FIRENZE – “Il Movimento 5 Stelle è l’unico partito che porta avanti la questione morale di Berlinguer, siamo gli unici a portare avanti la sua eredità. Vinceremo queste elezioni europee e poi faremo il referendum sull’euro”. Beppe Grillo torna in piazza e torna ad attaccare. Pd e giornalisti in primis: “L’informazione è la prima responsabile del disastro del Paese”, ha detto dal palco di piazza Santissima Annunziata, nel centro di Firenze, dopo essere salito sul palco in collo al parlamentare Alessandro Di Battista come fece Roberto Benigni con Enrico Berlinguer. Poi l’attacco a Matteo Renzi:
“Siamo tre delinquenti, è stato condannato anche il vostro ex sindaco”, ha detto ricordando che Renzi è stato “condannato dall’erario” in base ad una condanna della corte dei Conti della Toscana riferita al periodo in cui Renzi era presidente della Provincia.
Il leader del Movimento 5 stelle è tornato sulle polemiche dopo che in un comizio si definì “oltre Hitler”:
“Sono oltre Hitler, sono Charlie Chaplin. Noi siamo francescani, le nostre parole sono solidarietà, aiutare chi è rimasto indietro, dovrebbe esserci Bergoglio qui sotto. Il Movimento 5 Stelle è l’unico partito che porta avanti la questione morale di Berlinguer, siamo gli unici a portare avanti la sua eredità”.
Ma poco dopo torna a provocare:
“In tedesco leader si traduce fuhrer. Alcuni tedeschi mi hanno avvicinato e mi hanno detto: vai avanti che siamo ancora pronti”.
Poi l’attacco alla Rai:
“Ha tredicimila dipendenti, 628 dirigenti e non c’è ne è uno sotto i trent’anni”.
E un colpo al Pd:
“Dopo Berlinguer non c’è più nulla, nel Pd non sono figli di operai ma di massoni.
Non è mancato un riferimento al Monte dei Paschi di Siena:
“Cambierà Profumo, cambieranno le banche, cambierà il sistema. In Mps c’è uno che sorride, Profumo, arriva da Unicredit dove ha lasciato debiti, ride perché sa o pensa che non cambi niente. Mps valeva 22 miliardi, ora vale 2,5 miliardi. Il Pm ha detto che Mps era teleguidata da un potere: quale sarà stato, la Sudtiroler Volkspartei? L’Union Valdotaine? E’ il Pd, è questa peste rossa!”.
Grillo è certo di vincere “straordinariamente” le europee:
“Siamo diventati il primo movimento politico in Italia. Dobbiamo rifare questo Paese dalle fondamenta, dobbiamo ripensare la cultura e l’economia, non perché siamo megalomani ma perché siamo obbligati a farlo”.
Ma al comizio del comico genovese l’aria che tira è più da finale di coppa che da sfida di campionato. Il premier arriverà a Firenze venerdì. Parlerà con Dario Nardella in Piazza della Signoria, quella di Palazzo Vecchio, quella del potere fiorentino. Grillo vuole espugnare Firenze. Non è un caso che quella di oggi sia l’unica tappa toscana del suo tour elettorale. Portare al ballottaggio Nardella (il candidato designato da Renzi, che lo ha ‘richiamato’ dal parlamento per guidare la città fino al voto) avrebbe un significato simbolico altissimo. Un risultato che il parlamentare cinque stelle Alfonso Bonafede dà per acquisito. “Andremo sicuramente al ballottaggio, spiega da giorni, Nardella esprime politicamente la sua perfetta continuità con Renzi”. A Firenze i grillini candidano Miriam Amato. Corre con altri 10 concorrenti. I commentatori non escludono che per scegliere il sindaco sia necessario il secondo turno. E i papabili a sfidare Nardella sembrano essere la candidata di Grillo o Marco Stella, che corre per Forza Italia-Lega Nord-Lista Galli.
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