ROMA – “Abbiamo scelto di depenalizzare il reato di clandestinità. Chiedo ancora un dialogo con le altre forze politiche e non credo di essere in minoranza, anzi”. Luis Alberto Orellana, senatore del Movimento 5 stelle che già aveva sfidato la linea politica di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, torna a chiedere ai colleghi parlamentari di aprire alle altre forze politiche e di mettere al voto sul blog questa apertura.
In un’intervista a Repubblica, il senatore M5s ha commentato il voto sul reato di clandestinità lanciato dal blog:
“«Non hanno spiegato bene che cosa si votava. Né hanno sottolineato che abrogare il reato significava evitare di ingolfare i Tribunali. E infatti il numero di votanti conferma l’analisi»”.
Solo 20mila sugli 80mila votanti che ne avevano diritto hanno espresso il loro parere. Una scarsa adesione legata al poco tempo per votare, sette ore appena, e all’orario a cui è stato lanciato il voto:
“«Beh, se dai sette ore per votare… Molti non l’hanno neanche saputo, altri erano a lavorare. Sa, la gente a quell’ora lavora. E poinon si capisce perché comunicarlo solo all’ultimo secondo»”.
Una specie di “blitz” che per Orellana non ha senso, dato che
“«La cosa si sapeva da mesi. La settimana scorsa era emersa questa questione del sondaggio. Pensavamo sarebbe stato lanciato giovedì, per dare tutto il week-end per votare»”.
Insomma, qualcosa nel voto non quadra, ma per Orellana è il momento di tornare a chiedere il dialogo di M5s con le altre forze politiche:
“«Gridarono al mio “scilipotismo”, ma ora devo dire che non sono più così sicuro di essere in minoranza quando chiedo un’apertura di credito alle altre forze politiche. Pensavo che gli iscritti fossero contrari, ma dopo questo voto non ne sono più così certo. Quando lo chiesi, comunque, ricevetti tanto supporto da chi si diceva attivista. Sia sul web che al telefono»”.
Per Orellana poi alcune colpe risiedono in uno “staff inadeguato”:
«Siamo in mano a uno staff che non è adeguato. Non so chi lo componga, ho chiesto di saperlo. Credo siano ragazzi scelti per altri tipi di mansione, poi messi da Casaleggio a seguire il Movimento. E così si improvvisano. Ne discendono scelte raffazzonate. Dilettanti allo sbaraglio».
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