ROMA, 8 NOV – A Stefano Fassina la proposta del reddito di cittadinanza fatta dal Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo non convince, per usare un eufemismo. Secondo il deputato pd, viceministro all’Economia, a fronte di una spesa di 30 miliardi i 5 Stelle indicano coperture quantificabili al massimo in 4 miliardi.
“Il livello di demagogia nella discussione pubblica di proposte economiche è sempre più alto. Grillo supera tutti, impresa non facile dati i competitor in campo”, ha detto Fassina, sottolineando l’inesistenza delle coperture indicate dal movimento per il reddito di cittadinanza a fronte di una spesa superiore ai 30 miliardi.
“Le balle di Grillo sono sempre più grosse. Il nuovo che avanza“, chiosa. Grillo, afferma Fassina, “propone un reddito di cittadinanza di 600 euro al mese per tutti coloro che siano disponibili a lavorare e un integrazione al reddito fino a 600 euro per le pensioni e le indennità di importo inferiore. Il costo complessivo supera, secondo le valutazioni più prudenti, i 30 miliardi di euro all’anno”.
“La cosiddetta ‘copertura’ arriverebbe dal taglio delle pensioni d’oro, dall’Imu sui beni della Chiesa e dal taglio delle spese militari. La prima voce, anche nell’ipotesi di considerare d’oro le pensioni superiori a 3.500 euro netti mensili, implica risparmi di alcune centinaia di milioni di euro all’anno. L’eventuale Imu sui beni della Chiesa utilizzati per attività miste porterebbe un gettito aggiuntivo di alcune decine di milioni di euro all’anno. Infine, l’azzeramento delle spese militari (non soltanto gli F-35, ma tutto proprio tutto), a parte il “dettaglio” dell’impossibilità di utilizzare risorse in conto capitale per finanziare spesa corrente, libererebbe circa 3,5 miliardi all’anno. In tutto, in una generosissima valutazione, intorno a 4 miliardi disponibili soltanto per alcuni anni. Un decimo di una prudente previsione di spesa”, conclude.
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