ROMA – “Gli stipendi grillini sono di 6mila euro netti“, tuona il Giornale la mattina del 9 aprile. Il quotidiano della famiglia Berlusconi si schiera con Repubblica contro gli stipendi dei parlamentari del Movimento 5 stelle. Beppe Grillo, leader dei M5s, replica secco: “No, lo stipendio è solo di 2500 euro netti, 5mila lordi”. Una “balla quotidiana” quella dei giornali, grida Grillo dal suo blog e su Facebook, invocando il Codice di comportamento degli eletti M5s in Parlamento. Il Codice è chiaro, i cittadini M5s hanno diritto ad uno stipendio netto di 2500 euro, più diaria per 3500 euro, più tutti i rimborsi spese di cui godono anche gli altri parlamentari.
Il Giornale, basandosi sui dati della Camera dei deputati, fa i conti. Il compenso previsto dalla legge è diviso in diverse voci: indennità netta, diaria, rimborso spese, spese telefoniche e di trasporto. Il rimborso spese è assegnato per meta a forfeit e per metà per spese attestate, scrive il Giornale. Per i trasporti invece il quotidiano applica un valore medio e tira le somme matematiche degli stipendi tipici di un deputato e quelli di un cittadino.
Nel caso di un deputato l’indennità netta è di 5.246 euro, la diaria di 3.500 euro, il rimborso spese di 3.690 euro, le spese telefoniche di 258 euro e le spese di trasporto, sempre in valore medio, di 1.290 euro. Il totale è di 13.913 euro netti al mese.
Nel caso di un cittadino M5s l’indennità netta è di 2.500 euro, la diaria di 3.500 euro, il rimborso spese di 3.690 euro, le spese telefoniche di 258 euro e le spese di trasporto di 1.290 euro. Il totale è di 11.167 euro netti al mese.
Insomma la riduzione dello stipendio da 11.283 euro lordi al mese a 5.000 euro lordi al mese i cittadini M5s è stata mantenuta, secondo Beppe Grillo. L’indennità è stata tagliata a 2500 euro. Ciò che rimane e che effettivamente fa salire lo stipendio mensile a 11mila euro è altro tra diaria e rimborsi. E questo è confermato nel Codice di comportamento di M5s in Parlamento, che alla voce “Trattamento economico” scrive:
“L’indennità parlamentare percepita dovrà essere di 5 mila euro lordi mensili, il residuo dovrà essere restituito allo Stato insieme all’assegno di solidarietà (detto anche di fine mandato). I parlamentari avranno comunque diritto a ogni altra voce di rimborso tra cui diaria a titolo di rimborso delle spese a Roma, rimborso delle spese per l’esercizio del mandato, benefit per le spese di trasporto e di viaggio, somma forfettaria annua per spese telefoniche e trattamento pensionistico con sistema di calcolo contributivo”.
Insomma i parlamentari M5s si tagliano lo stipendio e restituiranno l‘assegno di solidarietà. Ma rimborsi e benefit non si toccano. Se in campagna elettorale qualcuno credeva che fosse possibile sopravvivere in politica con uno stipendio da 2.500 euro al mese, teoria non solo degli eletti ma degli elettori, i cittadini di M5s si sono scontrati con la (costosa) realtà e il rimborso è necessario a quei deputati e senatori che per arrivare a Roma dichiarano di aver avuto bisogno di prestiti in attesa del primo stipendio.
Lo scandalo a cui gridano Giornale e Repubblica e che Grillo con forza smentisce è dunque quello di chi, nei tempi che sembrano ormai lontani della campagna elettorale, capì che lo stipendio netto comprensivo di diaria e rimborsi sarebbe stato di 2500 euro. Una dichiarazione fatta nelle piazze, ma rimettendo mano al programma disponibile sul blog di Grillo di prezzi non si parla. Nella lista infatti compare solo il taglio, ma non l’entità:
“Stipendio parlamentare allineato alla media degli stipendi nazionali”.
Il taglio è stato fatto, ma comunque si voglia chiamarlo lo stipendio fisso di partenza dei parlamentari M5s non sarà di 2500 euro, ma di 6mila euro fissi. Almeno 6mila euro, tra indennità netta e diaria, più i rimborsi di cui hanno diritto secondo il proprio codice. I giornali, secondo Grillo, hanno mal compreso le dichiarazioni fatte in campagna elettorale, ma forse anche gli elettori del Movimento 5 stelle, quelli che hanno mal compreso a loro volta, uno stipendio sommato a diaria per 6mila euro totali faranno fatica ad accettarlo.