ROMA – Nessuna barricata, anzi. Silvio Berlusconi dopo la condanna a 4 anni per frode fiscale nel processo Mediaset, lavora per il futuro. Un futuro che lo vedrebbe impegnato sempre in prima linea ma come “regista” e come “Brand” perché, è la sua teoria suffragata da 20 anni di risultati elettorali, senza il marchio Berlusconi non si vincono le elezioni.
Allora, racconta Carmelo Lopapa su Repubblica, Berlusconi avrebbe respinto in modo fermo ogni ipotesi di caduta di governo. Perché in caso di ritorno alle urne lui sarebbe incandidabile e la “sinistra vincerebbe a mani basse”. Quindi, ferma restando la linea della persecuzione giudiziaria, secondo Lopapa Berlusconi starebbe pensando di dimettersi da senatore, agevolare in qualche modo l’esecuzione della sentenza, e lanciare la nuova forza italia su due nomi: quello di Guido Barilla, il giovane della famiglia di imprenditori della pasta, e quello di Marina Berlusconi.
Scrive Lopapa:
Anzi, Berlusconi sembra intenzionato a dimettersi dalla carica di senatore, rendendo subito esecutiva la pena, nessuna barricata in giunta per l’immunità e in aula. Coordinerà dall’esterno le operazioni, lancerà in autunno Forza Italia e lavorerà sul giovane rampollo della famiglia Barilla, Guido, col quale il dialogo si sarebbe intensificato in queste settimane. Ma soprattutto lavorerà sulla figlia Marina, presente ieri, provata, emozionata anche lei: saranno, forse loro i leader del futuro. Per lui le porte del Parlamento si chiudono. Il brand Berlusconi ritenuto «vincente» deve restare in campo. Enrico Letta potrà tirare un sospiro di sollievo per i prossimi mesi. Ma inizierà un lungo periodo di fibrillazione, in cui il partito tornerà alla carica sulla riforma della giustizia. Facendo sponda sulle dichiarazioni di ieri del capo dello Stato. Marina e Barilla sono il futuro, per il momento Berlusconi resta saldamente al comando del nuovo progetto politico, lo terrà a battesimo se possibile prima che a settembre scattino i domiciliari o i servizi sociali. Lui non si fa da parte, non getta la spugna.
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