Berlusconi ha la febbre, niente incontro con Renzi

Berlusconi ha la febbre, niente incontro con Renzi
LaPresse

ROMA –  Da Arcore giurano che la lieve febbre che ha colpito Silvio Berlusconi costringendolo a disertare l’incontro di domani 29 luglio con Matteo Renzi (molto probabilmente il Cavaliere resterà a Milano tutta la settimana) non abbia nulla a che vedere con la decisione del presidente del Consiglio di mandare un segnale di apertura sulle preferenze in vista di una modifica della legge elettorale.

Certo, Berlusconi è consapevole che per sbloccare l’impasse sulle riforme a Palazzo Madama bisognerà mettere mano all’Italicum ma, allo stesso tempo, sa perfettamente che le preferenze sono un argomento indigeribile per gran parte di Forza Italia. I big del suo partito, Verdini e Romani in testa, cioè i due registi dell’intesa sulla riforma del Senato, sono nettamente contrari. Spetterà dunque ai due leader sbrogliare la matassa.

Ma, in attesa di fissare un nuovo incontro, il messaggio inviato dall’ex premier a palazzo Chigi è netto: le modifiche vanno discusse insieme, così come abbiamo fatto fino ad ora. Dunque, nessuna disponibilità a discutere a meno che non si decida di rimettere mano, di comune accordo, al patto del Nazareno. A metterlo nero su bianco è Paolo Romani, capogruppo azzurro a Palazzo Madama: “Non intendiamo valutare modifiche rispetto all’Italicum, testo che ha avuto un passaggio parlamentare complesso dove noi siamo stati protagonisti”.

Berlusconi resta quindi alla finestra in attesa di capire le conseguenze della lettera inviata dal premier ai senatori. Nel frattempo una delle letture più diffuse dentro Fi è che in realtà la ‘mossa’ di Renzi sia solamente una tattica per provare a sbloccare il cammino delle riforme: La vera partita si riapre a settembre – spiegano da San Lorenzo in Lucina – per cui la trattativa deve ancora entrare nel vivo. Se sulle preferenze dunque il partito del Cavaliere non sembra disposto a scendere a compromessi, un discorso diverso potrebbe essere fatto sulle soglie di sbarramento, argomento ‘caro’ ad Angelino Alfano.

Potrebbe essere quello il punto di caduta di una nuova intesa tra Berlusconi ed il premier, spiegano da Fi, e cioè nessuna niet alle preferenze, ma disponibilità a ridiscutere le soglie per tendere la mano a Ncd. I fedelissimi infatti hanno spiegato all’ex premier che acconsentire all’introduzione delle preferenze sarebbe un boomerang per Forza Italia che rischierebbe di veder ‘decimata’ la pattuglia parlamentare dovendo anche fare i conti con l’impossibilità di Berlusconi di potersi candidare. In più, e questa è la preoccupazione degli uomini vicini all’ex capo del governo, ad avere la maggioranza dentro il partito sarebbe chi è più radicato sul territorio e vedendo come sono andate le ultime elezioni europee, il nome a cui, inevitabilmente, pensano è quello di Raffaele Fitto. .

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