Berlusconi: “Mantengo queste ragazze rovinate. Travestimenti? Burlesque”

MILANO – ”Mantengo queste ragazze perchè hanno avuto la vita rovinata da questo processo”. E’ tornato Silvio Berlusconi. Durante un intervallo del processo sul caso Ruby, l’ex premier si è lasciato andare dicendo appunto di mantenere le ragazze “rovinate, che hanno perso il fidanzato e forse non lo troveranno mai più”. Berlusconi poi per la prima volta ammette “i travestimenti” nelle cene raffinate di Arcore, spiegando però che si trattava solo ed esclusivamente di “gare di burlesque, si esercitavano”. L’ex premier ha quindi detto di essere ”venuto qui a vedere questa sceneggiata, una grande operazione mediatica di diffamazione” nei suoi confronti. “E’ uno scandalo l’uso dei soldi pubblici per questo processo inutile”.

Silvio Berlusconi è arrivato a sorpresa a Palazzo di Giustizia a Milano per assistere all’udienza del processo dove è imputato per concussione e prostituzione minorile. In aula è stato il momento della testimonianza di Giorgia Iafrate, Pietro Ostuni e altri due funzionari di polizia di turno in questura a Milano la notte tra il 27 e il 28 maggio 2010. Quel giorno Berlusconi telefonò più volte chiedendo che Ruby, fermata per un furto, fosse affidata alla consigliera regionale Pdl Nicole Minetti. L’ex presidente del Consiglio motivò la richiesta dicendo che la giovane marocchina era la nipote dell’ex presidente egiziano Hosni Mubarak.

Il colloquio con la ragazza. “Fu Ruby a dirmi di non essere la nipote di Mubarak ma che a volte si spacciava come tale” ha dichiarato Giorgia Iafrate al banco dei testimoni. Secondo la teste, dunque, era chiaro fin dall’inizio che la giovane non era la nipote del presidente egiziano. “Non ci fu nemmeno bisogno di attivare il canale diplomatico”, ha precisato Iafrate spiegando di aver riferito al capo di gabinetto della Questura di Milano Ostuni del suo colloquio con la ragazza marocchina.

Del fatto che Ruby non fosse la nipote di Mubarak era convinto anche Ostuni. In aula il capo di gabinetto ha raccontato della telefonata che ricevette la sera del 27 maggio quando il caposcorta gli passò al telefono Berlusconi. “Mi disse che c’era una ragazza in questura che gli era stata segnalata come nipote di mubarak e che sarebbe arrivata la consigliera parlamentare Nicole minetti che si sarebbe fatta carico della situazione per l’affidamento”.

Ostuni disse a Iafrate di accelerare la procedura ai fini del rilascio della minorenne. Il funzionario rispondendo alle domande dei pm Antonio Sangermano e Ilda Boccassini, afferma che quando fu chiaro che Ruby non era la nipote di Mubarak.

Il ruolo della Minetti. La ragazza fu affidata a Nicole Minetti tra le 2 e 2,30, mentre la famiglia della minore in Sicilia fu contatta solo verso le 4 del 28 maggio. Dal racconto di Ostuni emerge che “non c’era altra possibilità oltre all’affidamento alla signora Minetti dal momento che mancavano posti disposibili nelle comunità e che non si poteva trattenere una minore in questura per la notte”. Il pm dei minori aveva dato indicazioni di identificare con certezza la ragazza e di affidarla a qualcuno solo dopo aver adempiuto a tale dovere.

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