Franco Nero sul Giornale: “Giudice Esposito odiava Berlusconi”

Il Giornale, Franco Nero "reclutato" nella battaglia contro il giudice Esposito
Franco Nero (Foto Lapresse)

ROMA – Condanna definitiva a Silvio Berlusconi, il Giornale di Alessandro Sallusti attacca ancora il giudice Antonio Eposito, il presidente del Collegio di Cassazione finito al cento di una bufera dopo aver concesso un’intervista al Mattino. Questa volta lo fa attraverso le parole dell’attore Franco Nero. 

Il giudice Esposito era già stato criticato per aver, secondo le accuse da lui smentite, anticipato le motivazioni del pronunciamento della Cassazione, attese per fine settembre. Esposito si è difeso sostenendo che quel “Berlusconi condannato perché sapeva” lui non l’ha mai detto al cronista del Mattino. Ma il Giornale non ha mollato la presa e ha scritto di cene in cui il giudice si sarebbe lasciato andare a giudizi su Berlusconi. Argomento – detto per inciso – non proprio inusuale alle cene degli italiani.

Franco Nero era presente ad una degli incontri avvenuto due anni fa, nella villa sul mare di un comune amico, l’imprenditore calabrese Massimo Castiello.

Al Giornale l’attore racconta:

 

“Ricordo ­che Esposito aveva una certa an­tipatia per Berlusconi, altro che la riservatezza di cui i giudici do­vrebbero essere maestri”. Castiello al Giornale ha riferito che Esposito avrebbe detto: “Berlusconi mi sta proprio sulle palle. Ma se mi dovesse capitare a tiro gli fac­cio un mazzo così”.

“Ca­stiello ha ragione, Esposito non sopportava il Cavaliere. E inve­ce il Cavaliere a me sta pure sim­patico. Una volta ero a Linate, era notte e c’era una nebbia terri­bile, io dovevo prendere il volo per Roma ma gli aerei non parti­vano. Mi ero rassegnato a torna­re a casa, quando all’improvvi­so sbuca lui: ‘Che fai?’ ‘Come che faccio, volevo prendere il vo­lo per Roma ma mi sa che devo rinunciare’. ‘Ma no, che dici, il mio aereo parte, vieni con me’. M’imbarcò sul suo aereo e sia­mo decollati. Certo, me la sono fatta addosso ma sono arrivato a destinazione. Senza offesa ma l’Ita­lia mi sta stretta. L’Italietta, Ita­liotta, Italiuccia. Io sto fuori, ho sposato un’attrice inglese, Va­nessa Redgrave, recito in lingua inglese e senza superbia, ma ho una popolarità impressionante in mezzo mondo. Del resto il film che citavo prima, Confessio­ni di un commissario di polizia al procuratore della Repubblica , credo sia la pellicola italiana che ha avuto più fortuna fuori dai no­stri confini. La più venduta al­l’estero. In America e a Londra si re­spira un’aria diversa, non que­sto conformismo che c’è qua da noi. E pure questo Esposito…”.

 

 

 

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