ROMA – Il campo di coloro che hanno sposato la missione di un'”Italia pulita” pare essere piuttosto affollato. Da Berlusconi a un imprenditore marchigiano fino a un’azienda veneta che produce carta igienica. Succede che nelle operazioni interne al Pdl, il capitolo “nome del nuovo partito” ha impegnato i “big” in una ricerca affannosa. Risultato dello strenuo lavoro: il tesoriere del partito Rocco Crimi ha registrato “Italia Pulita”. Peccato che l’idea non sia originale e Berlusconi, se insistesse su questo nome, dovrebbe vedersela con imprevisti antagonisti.
I grandi nomi del Pdl sono stati impegnati fino a ieri a trovare il nome perfetto per la nuova creatura. Creatura ibrida, per altro: metà partito, metà lista civica. Un po’ Forza Italia, un po’ Beppe Grillo. Meno strutturata (basta congressi e tessere), più vicina alla “base”. Dentro ci sarà parte degli attuali vertici, ma il nuovo partito verrà sfrondato di “quei tanti che fanno solo macello e non portano un voto”, avrebbe detto Berlusconi in una riunione.
Ed ecco l’idea di quel nome, “Italia pulita”. Qualcuno però l’ha già registrato. Michele Logiurato, imprenditore di Pesaro che da qualche anno ha scoperto la passione per l’impegno politico. Lo si può vedere online in alcuni video in cui compare con un forcone in mano annunciando di essere “incazzato e stanco dell’attuale politica”. Logiurato, contattato dal sito Linkiesta, dice: “Berlusconi faccia quello che vuole, ma il marchio è mio. Sono pronto a prenderli a calci nelle palle tutti quanti: L’Italia pulita sconfiggerà Italia Pulita”.
Anche dovesse scampare al forcone di Logiurato, Berlusconi avrà comunque altre grane. Se si digita su un motore di ricerca “Italia Pulita”, il primo risultato è un consorzio veneto che ha registrato questo nome (nonché dominio sul web) per la propria attività: fondamentalmente produzione di carta igienica.