MILANO – Silvio Berlusconi ha chiesto l’affidamento ai servizi sociali per scontare la pena definitiva del processo Mediaset. La mattina dell’11 ottobre i legali di Berlusconi, Niccolò Ghedini, Franco Coppi e Piero Longo, hanno presentato la richiesta alla Procura di Milano, coordinato dal procuratore aggiunto Nunzia Gatto. Istanza che è stata poi già trasmessa al Tribunale di Sorveglianza.
Ora il fascicolo sarà istruito dal Tribunale di Sorveglianza che seguirà tutti i passaggi fino all’udienza per decidere sulla richiesta di affidamento in prova e sulla proposta da parte dell’ex premier di quale servizio sociale svolgere. Udienza che dovrebbe svolgersi nei prossimi mesi e forse non prima della prossima primavera.
In una nota Ghedini, Coppi e Longo scrivono: “Non vi è mai stata la benché minima differenziazione sulle strategie da adottare che sono sempre state tutte condivise e concordate in ottima armonia e piena collaborazione”.
I legali di Berlusconi hanno dichiarato: “Leggiamo con vivo stupore le continue ‘ricostruzioni’ offerte da più giorni dai quotidiani sulla richiesta di affidamento in prova riguardanti il Presidente Berlusconi. Sono continuamente riportate dichiarazioni mai fatte e virgolettati palesemente inventati. Ma sulla Stampa di quest’oggi con un articolo di Ugo Magri si è addirittura ipotizzato uno scontro fra i difensori per far risiedere il Presidente Berlusconi a Roma o Milano”.
Ghedini, Longo e Coppi hanno poi aggiunto: “A parte che la prospettazione è di per sé risibile poiché non è certo facoltà degli avvocati bensì del giudice stabilire dove l’eventuale affido sarà concesso il luogo per gli avvocati è del tutto irrilevante. Comunque non c’è stata mai la benché minima differenziazione sulle strategie da adottare che sono sempre state tutte condivise e concordate in ottima armonia e piena collaborazione. Mai vi è stata una sola ragione di dissidio nel collegio di difesa né mai vi è stata una decisione assunta in contrasto. Spiace che su una questione così delicata si inventino fatti del tutto inveritieri magari raccogliendo false voci di soggetti interessati a creare confusione e malintesi”.
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