Piersilvio Berlusconi: “Quando mio padre scelse la politica fu un incubo. Piangevo tutte le sere”

Piersilvio Berlusconi: "Quando mio padre scelse la politica fu un incubo. Piangevo tutte le sere"
Piersilvio Berlusconi: “Quando mio padre scelse la politica fu un incubo. Piangevo tutte le sere”

MILANO – Quando il padre è entrato in politica è stato “un incubo, piangevo tutte le sere”. La confessione choc è di Piersilvio Berlusconi che a margine della presentazione dei palinsesti Mediaset, si è lasciato andare ad alcune confidenze col quotidiano la Repubblica. Lo spartiacque è il 26 gennaio 1994, il giorno in cui Silvio Berlusconi annunciò la sua “discesa in campo”.

“A un certo punto mio padre è scomparso – ha raccontato Piersilvio – non l’ho più visto. Da un giorno all’altro è sparito”. Un dramma privato e anche professionale: “Quando mio padre scelse la politica scomparve dall’azienda. Era sempre stato così presente. Ricordo quel periodo come un incubo”. “Camminavo nei corridoi – ha aggiunto Piersilvio, oggi 48 anni – e le persone uscivano dalle stanze. Venivano da me e mi chiedevano: allora qui che facciamo? Andiamo avanti con questo progetto? Io mantenevo i nervi saldi ma quando tornavo a casa piangevo. Ho pianto tutte le sere“. “Lo so, è imbarazzante – conclude – Ma è la verità. Ero giovane. Sono cresciuto: oggi sono un’altra persona“.

Oggi auspica l’esatto contrario: “Spero vivamente che mio padre torni in campo per risollevare la situazione del Paese. Non lo dico da figlio, ma da italiano e da imprenditore, che chiede solo che si realizzino cose utili al Paese. Al momento non ci sono le condizioni perché diventi premier, ma può avere un ruolo centrale per compattare il centrodestra o al limite per un accordo con il centrosinistra che consenta di arginare i grillini”.

“Mio padre – ha aggiunto – è in grande forma. L’altro giorno gliel’ho detto e lui mi ha risposto: “A 80 anni se non sei in forma sei morto'”. Rispondendo a una domanda sulla sua opinione su Matteo Salvini, Pier Silvio Berlusconi si è limitato a dire: “E’ un buon politico”.

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