MILANO – Ruby, Berlusconi e i suoi avvocati indagati per corruzione in atti giudiziari. Silvio Berlusconi e i suoi difensori, gli avvocati Niccolò Ghedini e Piero Longo, sono indagati a Milano nell’inchiesta cosiddetta Ruby ter. La loro iscrizione segue la trasmissione degli atti da parte del tribunale di Milano con l’ipotesi di corruzione in atti giudiziari, in particolare dei testimoni. Secondo il Tribunale di Milano, che ha accolto le segnalazioni dei magistrati nelle condanne a Berlusconi prima e a Lele Mora ed Emilio Fede nel Ruby-bis, le ragazze (le cosiddette Olgettine e e Ruby stessa) sarebbero state corrotte per mentire in favore di Berlusconi nel processo.
Per la stessa vicenda anche Ruby e alcune delle ragazze che hanno partecipato alle serate ad Arcore sono indagate a Milano perché destinatarie di “pagamento mensile regolare di una somma di denaro”. A Ruby, in particolare, Berlusconi avrebbe promesso “un ingente compenso se avesse taciuto o ‘fatto la pazza’”.
Il versamento di 2.500 euro al mese “a soggetti che devono testimoniare in un processo nel quale colui che elargisce la somma è imputato, nonché in altro processo all’esito del quale colui che elargisce la somma è interessato, in quanto vicenda connessa alla sua, non è una anomalia, ma un fatto illecito. Un inquinamento probatorio”. Coinvolti nell’inchiesta anche i parlamentari Valentino Valentini e Maria Rosaria Rossi, il giornalista Carlo Rossella e il funzionario della questura, Giorgia Iafrate, che affidò Ruby a Nicole Minetti la notte fra il 27 e il 28 maggio quando Berlusconi chiamò in questura. E i legali che convocarono ad Arcore le Olgettine per istruirle sulle dichiarazioni da fare al processo.
“Si è proceduto alla dovuta iscrizione nel registro notizie di reato”. E’ quanto iscritto in uno scarno comunicato stampa letto oggi dal procuratore della repubblica di Milano Edmondo Bruti Liberati in relazione all’indagine Ruby ter in cui sono indagati, tra gli altri Silvio Berlusconi, i suoi legali e altre 45 persone. Non sarà Ilda Boccasini a seguire il Ruby-ter. “Ha altri impegni” ha detto Bruti Liberati. L’indagine è affidata al procuratore aggiunto Pietro Forno e al pm Luca Gaglio.
Corrotta sarebbe stata anche la giovane giornalista Mediaset Silvia Trevaini:, oltre al compenso mensile, avrebbe ricevuto un “regolare stipendio” e, nel corso degli anni, una serie di extra, cifra intorno agli 800mila euro, con cui ha comprato un appartamento a Milano Due e poi uno nel pieno centro di Milano, insieme a varie autovetture acquistate per lei direttamente da Berlusconi.
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