ROMA – Silvio Berlusconi da Barbara D’Urso parla di riforme e dice: “Non ho mai detto di aver rotto il patto” con Matteo Renzi.
“Bisogna arrivare all’elezione del Presidente della Repubblica da parte di tutti i cittadini – dice subito Berlusconi – e non nel chiuso di uno stanza dai segretari di partito”.
“Le riforme – aggiunge – se si potranno fare con altri e se cioè la sinistra dovesse arrivare a cambiare completamente il suo atteggiamento degli ultimi 20 anni io sarò lieto di poterle fare con loro se sono quelle che servono al paese. Tra l’altro alcune di quelle le avevamo fatte noi nel 2005 e poi sono state tolte con referendum sciagurato appoggiato dalla sinistra”.
“Renzi in Consiglio dei ministri ha deciso autonomamente senza ascoltarci che il Senato avrebbe dovuto essere composto da sindaci e che il Capo dello Stato indica 21 membri. Noi subito abbiamo detto non eravamo d’accordo e quando ho incontrato Renzi abbiamo trovato subito un’accordo“.
Attacco a Napolitano. “C’è stato un bailamme di interpretazioni ma io in vita mia ho mantenuto tutti i patti. Una sola volta non l’ho fatto verso l’Ue quando il Capo dello Stato mi ha accusato scortesia non firmando un decreto che io invece avevo assicurato alle autorità europee”.
Elezioni necessarie tra un anno e mezzo. “Guardando alle prossime elezioni nazionali che secondo me sono necessarie tra un anno-un anno è mezzo, i moderati delusi si rendano conto che devono interessarsi del nostro comune destino non possono tirarsi indietro”.
Consulta organo di sinistra. “Se una legge non piace alla sinistra viene impugnata da un pm di sinistra e portata davanti alla Corte costituzionale che inderogabilmente la abroga perché anzichè essere una istituzione di garanzia sopra le parti è diventata un organo politico della sinistra. Questo perché i precedenti tre Presidenti della Repubblica hanno mandato 5 su 15 membri della Corte di sinistra, oggi ci sono 11 membri di sinistra contro 4 e allora questo Paese non è governabile”.