ROMA – Il Movimento 5 stelle di Beppe Grillo spiega perché fa ostruzionismo a Nicola Zingaretti, presidente della Regione Lazio, sulla tanto vantata “Legge taglia poltrone”.
La legge “taglia-poltrone”, così come è voluta dalla maggioranza, non taglia dirigenti e costi ma li sposta in un unico carrozzone, affidato alla guida di un fedelissimo, con assenza di risparmio per le casse regionali. Rizzo ha evitato di spiegare che il M5S vuole limitare, per la prima volta in Italia, i dirigenti nel rapporto massimo di 1 per 30 dipendenti e sancire che nessuno dei responsabili del dissesto delle società regionali possa essere assunto nell’amministrazione regionale.
In un post sul sito di Beppe Grillo, il Movimento 5 Stelle Lazio attacca anche Sergio Rizzo, che sul Corriere della Sera aveva a sua volta criticato la gente di Beppe Grillo, accusandoli di contraddire i loro stessi principi.
Sul sito di Beppe Grillo si legge:
“Sergio Rizzo, che sul concetto di casta ha basato la propria fortuna, ha scritto un articolo intitolato “Quel no dei Grillini alla legge taglia-poltrone” a difesa d’ufficio del beneamato (nella redazione del Corriere) presidente della Regione Lazio Zingaretti. L’articolo è paradossale e falso”.
Non sarà un falso, ma certo Sergio Rizzo vede l’albero e non vede la foresta. Tagliare un po’ di poltrone, accentrando in poche mani le decisioni, significa solo potere fare meglio gli interessi del proprio partito e non dovere mediare con gli altri..
Ma se non si interviene sulla pianta organica delle aziende partecipate e sui criteri di gestione, uno o cento consiglieri non fanno la differenza.
Aggiunge il sito di Beppe Grillo:
“Il M5S vuole la liquidazione di BIL(Banca Impresa Lazio), un mostro con il 65% del suo organico formato da dirigenti e quadri, un costo medio di 103.000 euro per dipendente e che non ha mai fatto un bando pubblico per i finanziamenti perché ha preferito erogarli discrezionalmente”.
Segue un riferimento alle banche che fanno pubblicità sul Corriere e lo condizionerebbero e questa invece è una fiera scemenza di puro post sessanottino
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