Cosa intendeva dire Anna Maria Cancellieri, ministro della Giustizia e quindi supremo referente politico della magistratur, quando ha pronunciato queste parole.
Anna Maria Cancellieri era al telefono con Gabriella Fragni, compagna di Salvatore Ligresti.
La telefonata verteva sulla retata in casa Ligresti per ordine della Procura della Repubblica di Torino.
Cosa non era giusto per Anna Maria Cancellieri? Il destino che incrudeliva contro un imprenditore che aveva dato lavoro a decine di migliaia di persone o al comportamento dei pubblici ministeri che indagavano e indagano su ammanchi per centinaia di milioni di euro dalle casse delle aziende di Ligresti?
C’è da sperare di non sapere leggere, che la trascrizione sia sbagliata, che la Cancellieri non abbia inteso accusare di ingiustizia i suoi dipendenti magistrati. In modo così aperto e accorato non risulta sia mai successo. Magari un giudice accerterà che quegli arresti furono ingiusti e tutti accetteremo quel verdetto. Ma che lo dica, senza evidenze di sorta,proprio il ministro che deve tutelare quei pubblici ministeri, quelo è un po’ troppo.
Lo fece, ai tempi di Nixon e del Watergate, Spiro Agnew, ministro della Giustizia Usa. E si dovette dimettere.