Ignazio Marino sta perdendo le staffe, sembra un piccolo dittatore di qualche paese da operetta invece che il sindaco di Roma. Essere stato eletto deve avergli dato alla testa. Di recente, ai cittadini che chiedevano un referendum sulla pedonalizzazione di via dei Fori imperiali, ha risposto che un referendum non serve, perché il suo risultato è implicito nella sua elezione.
Gianni Alemanno, che è stato un pessimo sindaco, sarà presto rimpianto, mentre tanti che hanno votato Marino cominciano a piangere fin da ora, specie quanti risiedono nelle zone martoriate dalla insensata operazione Colosseo.
Le righe che seguono non sono tratte da un giornale vicino alla destra, ma da Repubblica, dove sembra delinearsi una frattura fra l’atteggiamento estatico e inginocchiato della cronaca di Roma e quello delle pagine nazionali, che appaiono un po’ meno redatte da funzionari di partito e più da giornalisti.
Dalle pagine nazionali proviene infatti questo trafiletto, intitolato:
“Dispetto di Marino: palco non autorizzato. Cicchitto lo zittisce: «Cretino»”.
L’articolo:
“Il primo a dare la stura alla querelle è stato il neo sindaco della Capitale, Ignazio Marino, che ha fatto sapere di non aver «mai autorizzato un palco per il comizio di Silvio Berlusconi, per il semplice motivo che non ha ricevuto nessuna richiesta in proposito».
“Il sindaco ha prontamente informato il prefetto e, in serata, ha annunciato vittorioso che «è stata immediatamente applicata una sanzione amministrativa nel massimo ammontare».
“Immediata e bruciante la risposta del Pdl che, per bocca di Fabrizio Cicchitto, ha replicato: «Mi spiace constatare che con le sue polemiche di stampo burocratico sul palco della manifestazione a sostegno di Silvio Berlusconi il sindaco Marino dimostri di essere un cretino»”.
Il sindaco Marino,
“tramite il suo profilo facebook è tornato all’attacco: «Smontato il palco- ha scritto- , la polizia locale verificherà danneggiamenti alla sede stradale e alla segnaletica e darà notizia di reato alla Procura della Repubblica»”.
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