ROMA – Fori Imperiali. Giachetti-Raggi-Meloni… dai candidati sindaco non una parola. Dovrebbe essere il loro primo impegno quello di rimuovere la vergogna del fu sindaco Ignazio Marino, riaprire a tutte le auto via dei Fori Imperiali e ridare respiro al traffico in una delle zone nevralgiche di Roma.
Invece tutti zitti, anche Giorgia Meloni, che dovrebbe invece con orgoglio rivendicare alla sua parte politica la funzionalità della strada odiata da Marino e da una parte della sinistra bigotta, invece anche la Meloni zitta zitta, forse ha paura che le dicano che è fascista o post fascista o forse ha solo paura di prendere troppi voti. Chi promettesse agli esasperati romani di riaprire via dei Fori imperiali, riforma fattibile con una firma e a costo zero probabilmente sarebbe votato a furor di popolo. Invece…
Invece, a guardarli tutti insieme appassionatamente nel primo confronto tv su Sky come scolaretti che ripetono diligenti ma nervosi la lezioncina imparata a memoria (a pappardella si dice a Roma), i candidati sindaco confermano tutte le perplessità su un incarico che quando va bene è votato al martirio (Cacciari), quando va male all’irrilevanza politica.
Programmi foto-copia, istanze imposte dal sondaggio o dal topic trend del momento, ricette identiche a parte risibili tentativi di buttarla in politica politicante per distinguersi. Buche, superdebito di Roma Capitale e addizionali Irpef, legalità, rom, Olimpiadi, fermarsi o meno se una ragazza chiede aiuto di notte in una strada buia, taglio degli stipendi, monnezza, passato fascista…
E i Fori Imperiali pedonalizzati? San Giovanni ed Esquilino in tilt perenne, doppio del tempo per raggiungere Termini, spianata davanti al Colosseo ostaggio di camion bar e centurioni grotteschi, rione Monti blindato nemmeno fosse Alcatraz…
Siamo tutti contenti così? Al cambio di sindaco non vogliamo nemmeno tentare un bilancio, un tagliando… Tra i tanti argomenti affrontati da Giachetti, Raggi, Meloni, Marchini e Fassina, sorprende non poco che non abbiano trovato modo e tempo per dire una parola una su una questione pratica, reale, di interesse cittadino specifico e decisivo per la mobilità interna e per la tranquillità dei quartieri coinvolti, simbolicamente distintiva dell’operato della precedente gestione affidata a Marino il Marziano la cui prematura defenestrazione è il motivo principale per cui siamo qui davanti alla tv a sorbirci le banali elucubrazioni di 5 aspiranti e velleitari successori in grembiule e merenda nello zaino…Una rimozione forzata.
Marchini, che lascia la sua Ferrari sul raccordo ed entra in città in utilitaria, ha balbettato a marzo un ritorno alla transitabilità dei Fori estesa anche al tram 8: il suo tour elettorale faceva tappa in zona, questione mai più affrontata. Giachetti prudentemente ha detto a gennaio che in generale non gli piace rimettere in discussione le cose: un progressista affezionato allo status quo, una rarità. Fassina ha proposto di far camminare la gente fino all’Appia Antica, era poco meno di un mese fa, si celebrava l’Appia Day. Meloni e Raggi non pervenute.