ROMA – Un negozio che era lì, in via Merulana a Roma, da tre generazioni, la coltelleria Zoppo, chiude: “Mi arrendo”, dice il titolare, Sergio Zoppo. La colpa è nel caos del traffico provocato dalla insensata rivoluzione attorno al Colosseo voluta dal nuovo sindaco di Roma Ignazio Marino, per pure ragioni ideologiche e in ossequio ai veri nuovi padroni della Capitale: Sel, che gli ha piazzato come commissario politico il vice sindaco Luigi Nieri, e un po’ di ecologisti estremisti e certo residenti da un’altra parte.
La notizia è su Repubblica, organo semi ufficiale di Marino & C., scritta dal coraggioso Marco Ciffoni:
“Sergio Zoppo, maestro artigiano e titolare della coltelleria al civico 66 di via Merulana passa la mano sugli attestati di negozio storico (di Comune e Provincia) appesi al muro sospirando sconsolato”.
Dice:
“MI hanno praticamente rovinato, vendo tutto quello che ho in magazzino e chiudo. Ho 78 anni e i primi ricordi che ho sono in questo laboratorio, dove lavorava già mio nonno. Arroto da una vita i coltelli, oltre a costruire oggetti da collezione. Il guaio è che senza parcheggi davanti alla bottega non posso lavorare. I coltelli che produco, infatti, non possono essere portati sui mezzi pubblici né in strada. Chi viene qui ad acquistare, dunque, deve potersi fermare con l’auto anche solo per ritirare la merce e scappare via”.
Via Merulana è nella storia della letteratura per il romanzo di Carlo Emilio Gadda. Ora, dal “pasticciaccio di via Merulana” di Gadda siamo passati al pasticciaccio di via Merulana di Ignazio Marino.
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