RAGUSA – “Orazio Fidone ha un alibi di ferro”. Pietro Savà, il legale del cacciatore che ha trovato il corpo di Andrea Loris Stival, parla la mattina del 6 dicembre. Il cacciatore “ha passato le pene dell’Inferno”, dice il legale, ma “sarebbe pronto a rifarlo”.
Savà spiega ai giornalisti:
“Diverse persone possono testimoniare che al momento del delitto era in un altro posto, e lui non ha il bene dell’ubiquità. Fidone non è l’orco e neppure l’assassino, ed è diventato insopportabile sentire tesi basate sul nulla”.
Il legale del cacciatore ha poi aggiunto:
“Fidone non è andato a cercare il bambino direttamente al mulino vecchio, e non lo ha trovato subito, ma dopo diversi giri. Se qualcuno vuole criminalizzare l’intuito lo faccia, ma è sbagliato”.
L’avvocato conferma che Fidone “non conosce” né i genitori di Loris né il bambino, ma
“soltanto il nonno paterno perché gli aveva fatto dei lavori da idraulico a casa”.
E spiega di aver parlato
“dopo otto giorni di silenzio per rispetto al dolore della famiglia e al lavoro delle istituzioni. Devo dare atto alle forze dell’ordine di avere fatto bene il loro lavoro e di avere sempre rispettato il mio cliente. Anche la Procura, perché nonostante la pressione mediatica ha agito con grande correttezza e pacatezza”.
Anche Fidone, scosso dalla vicenda, ha parlato ai giornalisti:
“Non è stato facile e semplice, soprattutto per la mia famiglia che sta soffrendo maledettamente, ma per fortuna le cose stanno finendo. Chiedo ai giornalisti i non andare nelle scuole per non fare subire questo shock tremendo ai bambini creato da questa condizione mediatica. Agli investigatori auguro di venire a capo di tutto nel più breve tempo possibile”.
Il video di Corriere.tv: