NAPOLI – Angela Faraco torna “libera”. La donna per 24 anni è rimasta intrappolata nella sua casa, un appartamento al quarto piano di un palazzo privo di ascensore. Angela, costretta sulla sedia a rotelle da un handicap, per 24 lunghi anni per poter uscire di casa e fare le sue terapie ha dovuto chiedere aiuto, scrive il Corriere della Sera, anche agli spacciatori della camorra che passavano nella piazza. Ora Angela è felice: “La cosa più importante è che da ora in poi non devo più chiedere aiuto a nessuno”.
Quando gli spacciatori di quella piazza di Secondigliano furono arrestati, per Angela significò rimanere chiusa in casa di nuovo, racconta Amalia De Simone del Corriere della Sera:
“Per Angela non c’è stato tempo per gioire di quella novità, perché all’improvviso si è ritrovata da sola con la sua carrozzina e le braccia di sua mamma Antonietta a dover affrontare quattro piani. Non c’era più nessuno ad aiutarla e una volta per provare comunque a scendere da casa è caduta e si è rotta tutti i denti. Da quella volta ha deciso che non serviva a nulla deprimersi o lamentarsi: «Io credo nello Stato e lo Stato mi deve aiutare. Non posso pensare di dover rimpiangere gli spacciatori. Non è giusto». Qualcuno l’ha ascoltata”.
Un giorno infatti a casa di Angela arriva la telefonata di Salvio Zungri di Ortopedia Meridionale, che ha dotato il palazzo di angela di un montascale elettrico. Zungri ha spiegato al Corriere della Sera:
“È bellissimo contribuire a migliorare la vita di una ragazza come Angela. -Per fortuna l’azienda mi dà spesso la possibilità di organizzare delle belle iniziative: portiamo i ragazzi diabetici a teatro, accogliamo bambini dall’Est Europa e organizziamo per loro il soggiorno… insomma piccole cose che però ci riempiono la vita. Difronte a situazioni come quelle di Angela però mi viene rabbia, perché lei ha diritto a poter essere libera”.
Anche Alessandro Fucito, assessore al patrimonio del Comune di Napoli, si è recato alle Case Celesti dove Angela vive con la madre insieme ad una squadra di tecnici:
“«In ventiquattro anni non è mai stato fatto il collaudo e in realtà l’ascensore non è stato nemmeno completato. – osserva Fucito dopo aver consultato i tecnici -. Questo è avvenuto perché con l’emergenza post terremoto del 1980, queste case furono occupate da chi ne aveva bisogno, prima ancora che fossero ultimati i lavori. L’ascensore va messo ma ci vogliono tanti soldi e il Comune non ne ha molti»”
Non solo l’ascensore, anche l’interno della casa dove vive Angela ha bisogno di essere messo a norma, soprattutto il bagno, spiega Fucito:
“«Di questo ci occupiamo noi come Comune – aggiunge Fucito, sorseggiando il caffè della signora Antonietta – senza appalti esterni ma con le nostre squadre possiamo provare a rendere almeno più comode le giornate di Angela. Questa vicenda potrebbe essere lo spunto per “entrare” nelle Case Celesti e avviare un processo di regolarizzazione degli occupanti e poi da qui una serie di iniziative per rendere questo posto più vivibile. Non ci scandalizziamo delle camionette dei carabinieri, della storia negativa di questo posto. Non siamo in Svizzera ma in una città difficile che non per questo però va abbandonata».