STRASBURGO – E’ la giovane attivista pakistana Malala Yousafzai la vincitrice del premio Sakharov 2013, il prestigioso riconoscimento del Parlamento europeo per la libertà di pensiero. La giovane sedicenne, rimasta gravemente ferita nell’ottobre 2012 in un attacco dei talebani per il suo impegno a favore dell’istruzione femminile in Pakistan, è candidata anche al premio Nobel per la Pace che verrà assegnato domani 11 ottobre.
Subito dopo la diffusione della notizia, Schehahidullah Shahid, portavoce dei talebani pakistani del Ttp, ha detto che Malala Yousafzai “non ha fatto nulla” per meritare il prestigioso premio Sakharov. I talebani del Ttp minacciano ancora di morte la giovanissima militante per i diritti all’educazione femminile, già sopravvissuta a un grave attentato di matrice islamista.
In un’intervista radiofonica rilasciata mercoledì 9 ottobre, Malala aveva dichiarato di non meritarlo, sostenendo di avere ancora molto da fare.
“Oggi abbiamo deciso di far sapere al mondo che le nostre speranze per un futuro migliore risiedono nei giovani come Malala Yousafzai”, ha affermato il presidente del Ppe. Il Premio Sakharov viene assegnato ogni anno dal 1988 per commemorare lo scienziato e dissidente sovietico Andrei Sakharov. Il vincitore viene scelto dai presidenti di tutti i gruppi politici del Parlamento europeo. Tra i premiati delle precedenti edizioni ci sono il leader sudafricano della lotta anti-apartheid Nelson Mandela e l’attivista birmana Aung San Suu Kyi. Tra i candidati per il 2013 c’era anche Edward Snowden, la talpa dell’Nsagate, nominato dai Verdi per “l’enorme servizio” all’umanità e ai cittadini europei per aver contribuito a svelare il capillare sistema di spionaggio messo in atto dall’agenzia di sicurezza americana.
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