ROMA – “Se si fosse deciso oggi, la Tav non sarebbe in cima alle priorità”. Lo ha detto il sottosegretario ai Trasporti, Erasmo De Angelis che a spasso con la Radiobici ha ammesso alcune contraddizioni del Pd, specie in tema di mobilità. De Angelis ha spiegato: “Gli esperti italiani che sono contrari al nuovo tunnel della Torino-Lione non sono tutti impazziti” ma, aggiunge, la grande opera ormai incombe con ingenti costi ambientali e soprattutto economici. “Non abbiamo una lira per mettere in sicurezza il Paese dai rischi di dissesto idrogeologico, ma ormai quest’opera si deve fare. L’Europa la vuole e noi abbiamo bisogno di infrastrutture ferroviarie”.
Poi si sofferma sulle questioni interne al suo partito. Renziano di ferro, De Angelis osserva: “Nel Pd non lo vuole solo chi sa che con Matteo perderà il potere. Renzi è un biglietto vincente della lotteria: ha la forza, la capacità e la voglia di cambiare questo Paese”.
Ma tornando al trasporto pubblico italiano, De Angelis vede nero: la situazione è tragica. “Quando sono arrivato al ministero ho scoperto che la mobilità nuova nel nostro Paese non esiste. Sono tre anni che i vari governi hanno abbandonato gli investimenti. È un capitolo tutto da scrivere”.
Diciotto anni fa gli investimenti erano due miliardi e duecento milioni, lo scorso anno alla voce mobilità sostenibile figuravano solo cento milioni.”Abbiamo sbloccato quasi cinque miliardi di euro per la mobilità urbana. L’Italia è in fondo alla classifica per quanto riguarda la modernità del nostro parco mezzi. Sulle nostre strade circolano circa quindicimila autobus che in media hanno dodici anni di vita. In Europa la media è di sette”.
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