PADOVA – Volevano l’indipendenza del Veneto per questo si stavano organizzando alla lotta armata, mettendosi in contatto anche con la criminalità organizzata albanese per reperire armi e costruendo un carro armato da utilizzare in quella che nei loro progetti sarebbe stata una eclatante azione in piazza San Marco.
Ventiquattro persone sono finite in manette, sulla base di una ordinanza emessa dalla procura di Brescia. Le accuse sono associazione con finalità di terrorismo ed eversione dell’ordine democratico e fabbricazione e detenzione di armi da guerra. E’ stato in un casale di Scodosia, in provincia di Padova, che avevano assemblato il carro armato. Lo avevano soprannominato Tanko. Per realizzarlo hanno utilizzato una pala cingolata. Era dotato anche di videocamere e di una bocca da fuoco. Secondo gli inquirenti, il Tanko avrebbe dovuto essere utilizzato per un’azione in piazza San Marco a Venezia, con il coinvolgimento di centinaia di persone, alcune delle quali armate.
Tra i 24 finiti in manette c’è anche il fondatore della Liga Veneta, Franco Rocchetta. Ex parlamentare, è tra i promotori di un referendum per la secessione del Veneto, sulla scia di un sondaggio online che ha raccolto la partecipazione di due milioni di persone e che si è concluso qualche settimana fa con una grande festa a Treviso. In carcere anche un leader dei Forconi, Lucio Chiavegato, e un ex dei Serenissimi Luigi Faccia. Secondo gli inquirenti infatti l’organizzazione si richiamava proprio al programma dei Serenissimi, quelli che salirono sul campanile di San Marco nel 1997, ma con modalità più aggressive e violente.
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