YOUTUBE Tatuaggio elettronico, come funziona e a cosa serve

YOUTUBE Tatuaggio elettronico, ecco come funzionerà
YOUTUBE Tatuaggio elettronico, ecco come funzionerà

TEL AVIV – I tatuaggi sul viso, spesso non sono visti di buon occhio, ma una nuova soluzione temporanea potrebbe essere utile a rivelare cosa pensano e sentono davvero le persone. Il “tatuaggio elettronico” è stato sviluppato dall’università di Tel Aviv e può misurare l’attività di muscoli e cellule nervose.

Il team di sviluppatori afferma che potrebbe essere usato in medicina, riabilitazione e anche business e ricerche di marketing. Gli elettrodi migliorerebbero la rigenerazione di cellule nervose o tessuti danneggiati, e potrebbero portare a nuove scoperte nella nostra vita emozionale.

Il progetto consiste in elettrodi a carbone, una superficie adesiva che viene attaccata alla pelle, uniti a un rivestimento conduttivo di polimero che migliora le prestazioni degli elettrodi. Il sistema registra così un segnale resistente, in grado di essere trasmesso per ore senza irritare la pelle.

Una delle maggiori applicazioni degli elettrodi sarà nel campo della “mappatura” delle emozioni attraverso le espressioni facciali, che inviano segnali elettrici dai muscoli facciali.
“L’abilità di identificare e tracciare le emozioni delle persone ha molti potenziali”, ha detto il Prof. Hanein Yael, che ha partecipato al progetto. “I ricercatori in tutto il mondo stanno tentando di sviluppare dei metodi in grado di analizzare le emozioni grazie al controllo facciale. Al contrario di foto o software, il nostro elettrodo fornisce una soluzione più conveniente e diretta”.

L’idea è quella di metterlo e dimenticarlo mentre si praticano le attività quotidiane, mentre gli elettrodi monitorano i muscoli e l’attività nervosa.

Il “tatuaggio” verrà inoltre usato su pazienti con problemi neurodegenerativi nel Medical Center di Tel Aviv e spiega il professore: “Le persone che seguono una cura riabilitativa a seguito di un infarto o di un problema al cervello potranno usarlo per migliorare il controllo dei muscoli. Chi ha degli arti amputati, invece, riuscirà a muovere le protesi grazie ai muscoli restanti”.

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