“ Una generazione stritolata ”, così il blog di Maurizio Ferrera definisce la generazione di oggi dei giovani al di sotto dei ventiquattro anni.
L’ allarme che la Confederazione europea delle associazioni giovanili ha lanciato qualche mese fa:“ il credit crunch rischia di trasformarsi in uno youth crunch , ossia in una vera e propria morsa “stritola-giovani ” si sta avverando come ci segnalano gli ultimi dati Eurostat ed Ocse.
Sempre secondo il blog di Ferrera, “ i giovani italiani restano a lungo intrappolati nel limbo dell’insicurezza, con intervalli senza lavoro e senza reddito che ora tendono a diventare più lunghi e frequenti. Quando il contratto di lavoro non viene rinnovato, l’unico ammortizzatore affidabile resta la famiglia”.
Ma, secondo Ferrera,“ oltre al problema della disoccupazione, un altro, ancora più preoccupante, affligge il nostro mondo giovanile: l’inattività «improduttiva»”.
In Italia molti ragazzi under ventiquatto non fanno proprio nulla, non studiano. non hanno un lavoro e non lo cercano.
Dal blog di Ferrera apprendiamo anche che “ i giovani cosiddetti «Neet» ( not in education, employment or training ) sono in crescita in tutta Europa. Ma secondo le stime della Commissione europea l’Italia è il paese con la percentuale più alta: circa il 22% nel gruppo di età 20-24, un livello superato solo da Romania e Bulgaria. Da noi chi entra nella condizione di Neet tende inoltre a restarvi più a lungo (anche anni): per scoraggiamento, assenza di alternative, semplice inerzia”.
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