ROMA – I figli di Grace Kelly contro il film sulla sua vita (Grace of Monaco) con Nicole Kidman. In particolare il principe Alberto, spalleggiato da Caroline e Stephanie, ha criticato il bio-pic che il regista Olivier Dahan sta ancora finendo di realizzare. Ma la famiglia Grimaldi non ha nemmeno atteso di assistere a una proiezione: “Una pagina riscritta, resa inutilmente glamour”, i figli si sono sentiti traditi, anche dalla bella Nicole, che elegantemente non aveva accettato gare di bellezza con l’oggetto della sua interpretazione (“mi auguro di rendere onore a una donna molto più bella di me”).
Divina Grace, divina Nicole: il contrasto tra produttori e Grimaldi, però, sembra risiedere sulla scelta di focalizzare un anno particolare per la storia di uno dei matrimoni più celebrati del secolo. E per la stessa sopravvivenza del Principato di Monaco. Tra il dicembre del 1961 e il novembre 1962, il generale De Gaulle si era messo in testa di normalizzare l’eccezione Montecarlo, paradiso fiscale e crocevia di traffici ingestibili dall’Eliseo. Grace Kelly, secondo la versione privilegiata dal film, avrebbe avuto un ruolo tutt’altro che trascurabile quale consigliera del consorte il Principe Ranieri e ambasciatrice nel mondo della fiaba monegasca.
Se effettivamente ruolo e importanza della principessa siano stati enfatizzati lo decideranno gli storici. Intanto Nicole Kidman è rimasta indispettita. Non le vanno giù le critiche preventive, senza aver visto un fotogramma. Il produttore assicura che sono stati ascoltati suggerimenti e accolte precisazioni. Ma il film è pur sempre un’opera di fiction. Forse, si maligna, i Grimaldi avrebbero voluto essere più coinvolti, “di non essere stati assolutamente associati a questo progetto che pretende di essere dedicato ai nostri genitori”, si sfogano i tre fratellini.