PARIGI – “Erano bianchi, erano giovani sui 25 anni. Sembravano soldati delle forze speciali”. Si hanno ancora informazioni scarne sull’identità degli attentatori di Parigi. Dalle informazioni confermate, per il momento dalla polizia, è noto che 8 di loro sono morti, 7 si sono fatti esplodere dopo aver innescato le cinture esplosive, 1 è stato ucciso dagli agenti speciali intervenuti. Non è escluso che anche altri siano fuggiti e che la polizia li stia cercando.
Ma i testimoni concordano tra loro su due elementi: sulla tranquillità ostentata dagli uomini e sull’uso di kalashnikov. “I terroristi erano molto calmi. Hanno ricaricato le armi tre o quattro volte”, raccontano altre persone.
Come riporta Il Corriere della Sera:
Julian Pearce, giornalista radiofonico, è riuscito a uscire dal Bataclan: ha riferito di almeno venti corpi a terra. «È durato dieci, 15 minuti», parlando di due o tre assalitori: «Ho visto diverse persone giovani che non indossavano maschere entrare nella sala durante il concerto imbracciando kalashnikov: hanno sparato a bruciapelo a chi era rimasto ferito. Ricaricavano le armi e ricominciavano a sparare». Tanti sopravvissuti alla carneficina concordano con il fatto che i terroristi hanno agito «da professionisti». «Sparavano con gli Ak47 a colpo singolo, 3-4 alla volta, tutti ben mirati, sembravano soldati delle forze speciali», racconta un testimone al Guardian. E sottolineano: «Erano tutti molto giovani, avevano meno di 25 anni»