NIZZA – Sono 7 le persone fermate a Nizza dopo l’attentato terroristico compiuto da Mohamed Lahouaiej Bouhlel il 14 luglio, quando con il suo camion si è diretto sulla folla uccidendo 84 persone. Dopo il rilascio del terrorista, il cui attentato è stato rivendicato dall’Isis, un’altra persona è stata fermata nel pomeriggio di domenica 17 luglio.
Intanto continuano ad emergere nuovi particolari sul killer di Nizza, dal sopralluogo e gli sms in cui chiedeva di portare più armi, fino ai soldi che ha Mohamed avrebbe ricevuto e spedito alla famiglia in Tunisia. Secondo una prima ricostruzione infatti il terrorista avrebbe ricevuto circa 100mila euro, che ha spedito ai familiari in Tunisia, proprio qualche giorno prima della strage.
Sette persone fermate a Nizza.
“Almeno uno dei destinatari” degli sms inviati da Bouhlel prima della strage di Nizza “è tra gli individui fermati dalla polizia” francese: è quanto riferiscono fonti vicine all’inchiesta citate da BFM-TV, precisando che l’autista killer inviò “diversi sms” relativi alla “fornitura d’armi pochi minuti prima” di passare all’azione.
Il killer e i 100mila euro inviati alla famiglia.
Il fratello di Bouhlel in Tunisia avrebbe affermato di aver ricevuto “una fortuna in contanti” nei giorni prima del massacro, dopo che Bouhlel aveva probabilmente convinto degli amici a introdurre illegalmente il denaro nella sua città natale di Msaken.
Non solo i soldi erano stati inviati alla famiglia, ma anche una foto di lui sorridente in mezzo alla folla in festa il 14 luglio a Nizza sulla Promenade des Anglais, poco prima dell’attacco. Sembrava “molto contento”, ha spiegato il fratello Jabeur citato dalla tv francese M6, aggiungendo:
“Ha detto che era a Nizza con i suoi amici europei per celebrare la festa nazionale”. Sulla foto appare “molto felice e contento, rideva”.
Ancora 5 gli italiani dispersi a Nizza.
A quattro giorni dall’attentato terroristico sulla Promenade des anglais, le autorità francesi non hanno ancora diramato la lista ufficiale delle 84 vittime. Tra questi si teme ci siano almeno cinque italiani, di cui non si hanno più notizie: si tratta di Carla Gaveglio, di 48 anni, di Piasco (Cuneo); dei coniugi Angelo D’Agostino (71) e Gianna Muset (68), di Voghera (Pavia); e dei loro amici Mario Casati (90) e Maria Grazia Ascoli (77), milanesi. Ma non è escluso purtroppo che ce ne sia almeno un altro.
Parenti e amici hanno setacciato l’ospedale Pasteur, dove sono ricoverati i feriti, ma senza trovarne traccia. L’ultima speranza era legata alla Rianimazione, dove c’è ancora una persona non identificata, ma è un ventenne. Niente anche negli altri ospedali della Costa Azzurra. Il cerchio si stringe fatalmente.