ROMA – Il Club di Bilderberg, in Svizzera, si riunisce una volta l’anno: sono circa 130 personalità da ogni parte del mondo che parlano di economia, politica internazionale, insomma delle sorti dell’umanità. Succede che quest’anno, alla riunione alla quale si partecipa su invito, volesse andare anche l’eurodeputato leghista Mario Borghezio. Ma viene respinto all’ingresso, come un ospite poco “cool” dalla discoteca del momento.
Lui non si arrende, sventola il libretto di europarlamentare come estremo tentativo, sfoggiando l’italicissimo (e ben poco padano) “Lei non sa chi sono io”. Ma niente, quello della sicurezza non lo sa e succede che dalla “Servetta House”, curioso nome del luogo che ospita la riunione a Sankt Moritz, venga respinto con le maniere forti.
“Sono stato assistito dalla polizia elvetica ma il trattamento subito dalla sicurezza dell’incontro è stato brutale. Ho intenzione di presentare una denuncia. E il trattamento subito, chiedevo solo di assistere, mi conferma che questa è una riunione molto importante chiamata a prendere decisioni rilevanti senza alcun controllo popolare. E’ evidente che il Club di Bilderberg è una società segreta, come pensano in tanti di cui meno si sa e meglio è”.
Non è finita lì: “La Polizia svizzera ci ha messi in stato di fermo e ci sta portando in caserma”, ha detto all’Ansa Borghezio spiegando di avere “il naso che sanguina”.