BUDAPEST – Dopo due giorni di assedi e sgomberi la polizia di Budapest ha rimosso il doppio cordone davanti alla stazione ferroviaria internazionale Keleti e migliaia di migranti si sono riversati nella sala grande. Hanno dato l’assalto a un treno fermo in stazione e diretto alla frontiera ovest. Nonostante gli altoparlanti continuassero a diffondere annunci secondo i quali non partiranno treni diretti in Europa occidentale.
L’ingresso principale della stazione Keleti è stato riaperto poco prima delle 8.15. Il treno preso d’assalto è diretto a Sopron, verso la frontiera ovest. I migranti non sanno che la sua corsa non proseguirà oltre. Molti si sono aggrappati alle porte dei vagoni non potendo entrare, hanno invaso anche la banchina lungo il treno che non si sa se e quando potrà partire. Ai giornalisti ripetono che con questo treno raggiungeranno la Germania.
Intanto da Bruxelles la Commissione europea è a lavoro in queste ore per portare a 120mila il numero di persone da ridistribuire tra i paesi membri.Quattro volte di più rispetto ai 32mila richiedenti asilo sbarcati in Italia e Grecia, che i governi Ue avevano accettato con fatica a luglio scorso. Il nuovo piano Juncker sarà discusso martedì insieme alla modifica delle regole sull’asilo. Il pacchetto sarà poi portato al vertice straordinario dei ministri degli Interni del 14 settembre e quindi al tavolo dei leader, che dovranno approvarlo definitivamente.
Ma dal premier ungherese Viktor Orban giungono toni tutt’altro che distensivi: “I leader europei hanno dimostrato chiaramente di non essere in grado, di non avere la capacità di gestire la situazione”, ha detto al termine di un incontro con il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz. “E’ noto che tocca ai singoli Paesi controllare le frontiere esterne. E questo sta facendo l’Ungheria”.
Si tratta di un vero e proprio esodo biblico inarrestabile. I migranti, da giorni affollavano la stazione di Budapest dormendo in strada con tende: