LONDRA – Nel Regno Unito si moltiplicano gli attacchi contro le antenne 5G ritenute erroneamente legate alla diffusione del coronavirus. Nel mirino è finita anche un’antenna usata dall’ospedale d’emergenza Nightingale a Birmingham, aperto la settimana scorsa per accogliere i contagiati di Covid-19.
Sono oltre 40 le antenne colpite in tutto il Paese e, secondo gli operatori delle telecomunicazioni, in molti casi i siti attaccati non operano con tecnologia 5G.
“Bruciare le antenne significa danneggiare importanti infrastrutture nazionali. In pratica, ciò significa che le famiglie non sono in grado di dire addio ai loro cari; medici, infermieri e poliziotti che lavorano sodo non sono in grado di telefonare ai loro figli, partner o genitori per una chat di conforto”, ha denunciato Nick Jeffery, amministratore delegato di Vodafone Uk, che ha registrato una ventina di attacchi alla rete della sua azienda.
Il 5G è un nuovo standard per la comunicazione mobile che funziona esclusivamente in modalità wireless, cioè senza fili, inviando lʼimpulso di comunicazione da una antenna allʼaltra. Assicura una velocità di download ed upload molto elevata permettendo una connessione più veloce. Per raggiungere velocità così elevate è necessario utilizzare uno spettro di frequenze mai usato fino ad ora.
E’ strutturato per sfruttare anche onde millimetriche, anche se in realtà oggi non lo fa. Onde millimetriche tra i 30 e i 300 GHz costituiscono lo spettro di frequenza mai sfruttato nelle attività umane. La differenza di prestazione appare evidente se si considera che lʼattuale 4G, al suo punto più alto, sfrutta 2.600 megahertz allʼinterno di uno spettro di frequenze non solo qualitativamente minore ma anche molto più affollato da altri servizi che sfruttano la medesima banda di trasmissione. (fonte AGI)