GB, LONDRA. Venne accolto come una star moderna, da migliaia di persone in un evento che ancora oggi è ricordato”. Spiega così la visita di Garibaldi a Londra nel 1864 la studiosa irlandese Lucy Riall, che ha tenuto una lezione di storia all’Istituto italiano di cultura della capitale britannica all’interno del ciclo ‘The invention of Italy’, in collaborazione con la casa editrice Laterza e in partnership con Eni e Intesa Sanpaolo.
E non poteva che essere una delle maggiori storiche di Risorgimento a ricordare i 150 anni che sono trascorsi da quell’evento che tanto affascinò gli inglesi. ”Migliaia di persone lo seguivano in corteo nel centro della capitale, Garibaldi era visto come un eroe e al tempo stesso un politico moderno, percepito come uno della gente”, ha aggiunto Riall.
Nella sua lezione la storica ha spiegato come si sia costruiti il successo e la fama del condottiero italiano, che reduce dalla spedizione dei Mille arriva in Inghilterra. ”Garibaldi diffondeva ideali di democrazia e libertà, allo stesso tempo era visto come il simbolo alla lotta del papismo romano, e si riconoscevano in lui modi ‘inglesi’, come la sua eleganza e la sobriet�”. Questo ‘amore’ coi britannici ebbe ripercussioni negli ambiti più diversi.
In quell’anno vennero scritte molte biografie su di lui, gli dedicarono addirittura porcellane e canzoni commemorative. I suoi incontri furono ai livelli più diversi, dal principe di Galles al primo ministro Lord Palmerston, fino agli esuli radicali a Londra. Così tanto successo di cui si lamentò perfino la regina Vittoria, sentendosi ‘oscurata’ dalla sua presenza: quando l’eroe dei due mondi lasciò il Paese la sovrana tirò un sospiro di sollievo.
”Oggi come allora continua ad affascinare e il ricordo di Garibaldi lo ritroviamo su una marca di biscotti, sulle insegne dei pub e perfino nelle maglie rosse del Nottingham Forest Football Club – ha detto Riall – anche in Italia, dopo le polemiche di qualche anno fa, sembra che la sua figura sia tornata a risplendere”
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