Avrebbero cercato di stuprato una bambina di otto anni: con quest’accusa due ragazzini inglesi di dieci e undici anni sono stati condannatia Londra.
Non solo la sentenza, ma l’intero processo sta suscitando aspre polemiche in Gran Bretagna. Nonostante gli accorgimenti adottati per evitare di spaventare i piccoli imputati, infatti, la vicenda ha riacceso il dibattito sul trattamento dei minori nei tribunali per adulti.
Per non intimorire i bambini, si è scelto di abbandonare la pomposità tipica delle aule di tribunale britanniche – dove i giudici presenziano le sedute in parrucca e vestiti di nero – e di attenersi a sedute brevi in modo che assomigliassero a una giornata di scuola per aiutare i bambini a capire ciò che accadeva.
Non solo: per il forte coinvolgimento dei minori, il giudice Saunders ha comunque definito il modo in cui si è svolto il processo “non ideale”. Particolarmente controversa la decisione di interrogare la giovane vittima e trasmettere la registrazione del suo racconto in aula davanti ai due bambini imputati.
“Se questi bambini hanno commesso qualche crimine hanno bisogno di aiuto – ha detto al Guardian Michele Elliott, direttrice dell’organizzazione Kidscape – Per l’età loro e delle loro vittime è assurdo che il processo si sia tenuto in una situazione conflittuale come il tribunale”.