LONDRA – Gli italiani hanno un rapporto molto più fisico con il prossimo: amano toccare. Uno stereotipo forse, ma ha salvato da ulteriori guai con la giustizia una anziana commessa italiana di John Lewis, un grande magazzino su Oxford Street, nel centro di Londra, considerato un bastione della rispettabilità middle class.
Bianca Revrenna, 68 anni, con oltre 40 di irreprensibile servizio, era stata accusata di molestie sessuali per aver allungato una affettuosa pacca sul fondoschiena di un collega di quasi 30 anni più giovane per tre volte nell’arco di 18 mesi.
Lui, Kostantinos Kalomoiris, greco di nascita, ma britannico di adozione, non aveva gradito. Considerandosi vittima delle presunte avances della veterana nel reparto dei mobili del grande magazzino, l’aveva portata in tribunale per discriminazione sessuale armato di statistiche, e in particolare di un dato: due quinti dei molestati sul luogo di lavoro sono uomini.
Il giudice del lavoro Harjit Grewal gli ha riso in faccia, accogliendo la difesa della Revrenna: ”Macché sculacciata. Un cliente si era lamentato di lui. E io ho toccato il suo fondoschiena affettuosamente, come farebbe una madre o una nonna, per rassicurarlo”, aveva detto Bianca a sua discolpa: ”Molestie sessuali? Ma vi pare? Sono una donna di 68 anni”.
Consapevole che l’italiana aveva cominciato a lavorare da John Lewis quando il quarantenne Kalomoiris era ancora in fasce, il giudice Grewal le ha dato ragione: ”Dalle sue stesse dichiarazioni, è chiaro che Kostantinos non ama il contatto fisico. Ha ammesso che giudica offensivi gesti che per altri sono normali e nel corso dell’azione legale ha abbellito le sue descrizioni.
La Revrenna è una piccola donna italiana di 68 anni. I suoi colleghi la considerano una donna gentile e affettuosa. Una figura materna. Ma soprattutto è una persona a cui piace toccare. Non c’è nulla di sessuale in questo. Gli italiani fanno così”. Secondo il giudice la collega anziana ”altro non aveva fatto che offrire il suo appoggio a un commesso più giovane”. Nei suoi panni, ”una persona ragionevole non avrebbe pensato che la sua dignità era stata violata. Non ci sono state molestie”. Caso chiuso.
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