BERLINO, 28 OTT – Le parole sono di quelle che pesano: ''La chiesa cattolica guadagna un capitale grazie al porno''. Con questo titolo il quotidiano conservatore tedesco die Welt ha lanciato, qualche giorno fa, una precisa accusa contro Weltbild, uno dei piu' grandi editori e distributori di libri in Germania, al 100% di proprieta' della Chiesa cattolica, che avrebbe nel suo catalogo decine di pubblicazioni pornografiche.
Oggi Weltbild – 6.400 dipendenti e un giro d'affari annuo di 1,7 miliari di euro – si difende e passa al contrattacco, minacciando azioni legali per diffamazione. Secondo il gruppo editoriale, quelle di cui parla il quotidiano sarebbero pubblicazioni erotiche, non pornografiche, che tra l'altro pesano per percentuali minime sui bilanci complessivi dell'azienda.
''Sesso per intenditori'', ''Storie sporche'', ''La puttana dell'avvocato''. Sono solo alcuni dei 2.500 titoli erotici nel catalogo di Weltbild, sulle cui copertine campeggiano foto di donne piuttosto 'discinte'.
La questione e' da tempo discussa dai fedeli cattolici tedeschi, che gia' nel 2008 avevano prodotto un documento critico di 70 pagine sulle pubblicazioni del gruppo editoriale, che oltre all'erotismo offre titoli su esoterismo, magia e satanismo.
Il documento era stato inviato a tutte le 12 arcidiocesi proprietarie di Weltbild, tra cui quella di Monaco, che ne possiede la quota maggiore (13,2%) e per alcuni anni e' stata affidata all'attuale papa Joseph Ratzinger. Da allora pero', fallito per la crisi economica e finanziaria un tentativo di vendita nel 2008, nulla sarebbe cambiato.