Malta, almeno 120 ragazzi italiani in quarantena sull’isola. Studente: “Neanche un tampone ci hanno fatto”

di FIlippo Limoncelli
Pubblicato il 10 Luglio 2021 - 16:01 OLTRE 6 MESI FA
Malta italiani quarantena

Malta, almeno 120 ragazzi italiani in quarantena sull’isola. Studente: “Neanche un tampone ci hanno fatto” (foto ANSA)

Sono tra 120 e 130 gli italiani in quarantena a Malta che finora si sono messi in contatto con l’ambasciata italiana. Circa 50 sono positivi al Covid, mentre gli altri sono in isolamento perché entrati a contatto con i compagni contagiati. Solo alcuni sono maggiorenni.

Ieri l’ambasciata, in continuo contatto telefonico con i ragazzi, ha organizzato in collaborazione con le autorità un servizio di trasporto per radunare gli studenti al Corinthia Marina, a Saint Julian, riconvertito in Covid Hotel, al quale nessuno può avere accesso. Il cluster, si apprende, ha colpito anche ragazzi francesi e spagnoli.

Ragazzo italiano in quarantena a Malta: neanche un tampone

“Un tampone lo avrei gradito prima della quarantena. Non è stato eseguito neppure sul ragazzo risultato reattivo, per verificare che fosse realmente positivo”. A parlare è Lorenzo Ranise, 18 anni, uno degli otto studenti imperiesi (sette ragazzi e una ragazza) in quarantena a Malta, dopo che uno della comitiva è risultato “reattivo” al test rapido in aeroporto.

“Ci troviamo a St Julian, una località vicino a Sliema, dove abbiamo trascorso la vacanza – prosegue -. Viviamo tutti in stanze separate, tranne una coppia. All’inizio mi volevano mettere in camera con uno dei miei amici: assurdo mettere due persone in quarantena nella stessa stanza”.

Lorenzo passa la giornata tra letture e videochiamate agli amici e ai genitori e parlando della movida maltese dice: “In discoteca si può entrare dalle 20 e si resta fino alle 2, ma è vietato ballare, si può soltanto stare seduti ai tavoli. In giro c’è tanta gente”.

Quarantena in albergo a Malta per gli studenti italiani

Stando a quanto riferito dal ragazzo, l’ambasciata italiana sarebbe in contatto con due persone del gruppo: il ragazzo risultato reattivo al Covid e una ragazza che sono stati investiti della carica di portavoce. “Ci hanno fatto sapere che se abbiamo bisogno di una visita o accusiamo i sintomi del virus, possono fornirci un’assistenza medica”. Per il cibo “usiamo una app maltese ‘Wolt’, con la quale ordinare e la consegna avviene in albergo”.