TIRANA – Mille agnelli sgozzati a Sheshi Italia (Piazza Italia) nel centro di Tirana, Albania. Gli animali saranno tagliuzzati, cucinati e dati in pasto alle migliaia di persone accorse per celebrare i cento anni dell’indipendenza dell’Albania. A volere il maxi-sacrificio è stato il premier Sali Berisha che ha lanciato l’idea in diretta tv durante una delle ultime riunioni di governo. “Per il 28 novembre – ha detto – bisognerà preparare quintali di carne, frutta e verdura da ogni angolo del Paese, grappa e birra, dolci e una torta di quattro tonnellate da servire ai connazionali”.
La decisione ha suscitato stupore misto a raccapriccio. La protesta degli “indignati” contro il grande mattatoio di piazza si è organizzata al seguito di Edi Rama, ex sindaco di Tirana e capo del Partito socialista, all’opposizione in Parlamento. Con lui ci sono intellettuali, animalisti e associazioni.
“Questa è una decisione tribale che non c’entra nulla né con le tradizioni laiche dell’Albania, nè con l’Europa”, dicono mentre scendono in piazza al grido di “vergogna”.
Un aspetto di tutta la grottesca vicenda però resta oscuro: il premier nell’ordinare il macabro rito aveva chiesto espressamente: “Agnelli e montoni devono essere albanesi doc”. Ma c’è chi insinua che gli animali siano giunti anche dall’Italia. Il governo smentisce categoricamente.
Intanto la richiesta di adesione dell’Albania all’Ue traballa. A giugno si vota e due sono i principali partiti: quello democratico (centrodestra) guidato dal premier Sali Berisha e quello socialista guidato da Edi Rama. Ma loro battibeccano sul centenario: Il Partito socialista festeggerà l’anniversario a Valona, quello democratico a Tirana. In mezzo 150 km e il sacrificio di duemila animali, tra montoni e agnelli.
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