NIZZA – Una serie di sopralluoghi sul luogo dove poi ha colpito. E un messaggio sms inviato poche ore prima della strage in cui chiede l’invio di “più armi”. Prende sempre più forma il quadro di quanto accaduto a Nizza il 14 luglio. Quella di Mohamed Lahouaiej Bouhlel non è stata l’azione improvvisata di un disperato impazzito. Il killer di Nizza aveva un piano: lo ha studiato per alcuni giorni e poi lo ha messo in pratica con lucida ferocia, tentando di uccidere più persone possibile.
Questo almeno sostengono gli investigatori francesi che con il passare delle ore stanno raccogliendo sempre più elementi. Quel 14 luglio, o riferiscono fonti vicine all’inchiesta citate da BFM TV, poco prima dell’attacco del 14 luglio sulla Promenade di Nizza, il killer mandò un sms dal suo cellulare , scrivendo ‘invia pià armi”.
Ma non è il solo fatto nuovo. Ci sono i sopralluoghi. Almeno uno effettuato tra il 12 e il 13 luglio. Forse di più. Almeno stando a quanto riferiscono fonti vicine all’inchiesta citate da Europe 1. L’autista killer è stato individuato grazie alle telecamere della videosorveglianza . “E’ possibile vederlo al volante del camion mentre osserva i luoghi molto attentamente”, dice la radio.
Intanto torna libera la moglie del killer. La donna era stata sottoposta a fermo nella notte tra venerdì e sabato. In carcere restano altre sei persone, cinque uomini e una donna.