Aveva 50 anni e non 15 come si era detto inizialmente, l’uomo che ha aperto il fuoco a Bratislava su alcune persone uccidendo sette persone – cinque donne e due uomini – e che poi si è tolto la vita.Tra i feriti c’è anche un bimbo di 5 anni.
A Devinska Nova Ves, nei sobborghi occidentali della capitale slovacca Bratislava, ha fatto una vera strage. Secondo quanto ha riferito il capo della polizia in conferenza stampa le vittime sono quattro donne e due uomini. I testimoni hanno raccontato anche che l’assaltatore, probabilmente drogato, oltre al mitra aveva anche di un fucile a pallettoni.
Sei delle sette vittime appartenevano a una famiglia rom. Lo ha detto il ministro dell’interno Daniel Lipsic alla tv slovacca. Il capo della polizia, Jaroslav Spisiak, aveva precedentemente detto che le sei vittime appartenevano ad una stessa famiglia, ma non aveva confermato che si trattasse di rom, come riferito da una testimone, una maestra che lavorava nell’asilo vicino al luogo della strage. Spisiak aveva invece precisato che cinque corpi sono stati trovati all’interno dell’abitazione e il sesto all’ingresso.
Il ministro ha poi riferito che c’è una settima vittima della strage, una donna uccisa da un proiettile vagante. Il ministro ha precisato che la donna si trovava in un’abitazione vicina a quella dove è avvenuto il massacro ed è stata colpita quando è uscita sul balcone. Non faceva parte della famiglia rom sterminata.
L’identità dello sparatore non è ancora stata accertata, come ha spiegato il capo della polizia. Il quotidiano slovacco Sme afferma, nella sua versione online, che era un ex poliziotto. Secondo il capo della polizia, l’uomo aveva con sè un arsenale: un mitra Z58, un fucile automatico, alcuni fucili a canne mozze e otto cartucce, tutte armi che avrebbe detenuto illegalmente.